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l’inaugurazione

Ospedale di Castrovillari, inaugurate quattro sale operatorie. Occhiuto: «È finito il tempo della vecchia politica»

Il presidente della Regione: «I medici cubani lavorano bene, ora li vuole anche chi mi criticava. Pensiamo di prendere medici anche dall’Albania»

Pubblicato il: 17/02/2023 – 11:21
di Fabio Benincasa
Ospedale di Castrovillari, inaugurate quattro sale operatorie. Occhiuto: «È finito il tempo della vecchia politica»

CASTROVILLARI Le attività chirurgiche nel presidio ospedaliero spoke di Castrovillari sono ufficialmente partite lo scorso primo febbraio 2023. Dopo il completamento dei lavori per la realizzazione e messa in esercizio delle quattro nuove sale operatorie previste nel progetto datato 2007, questa mattina, il governatore della Calabria Roberto Occhiuto ha preso parte all’inaugurazione. «Non sono abituato a tagliare nastri senza che tutto sia già funzionante, preferisco fare e non annunciare», ha esordito il presidente della Regione Calabria.
«Un grande traguardo raggiunto dopo 15 anni, grazie al lavoro e all’impegno profuso quotidianamente dal commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano e dagli operatori che lavorano nel nosocomio».

«Inauguriamo le sale operatorie e ora funzionano, perché in passato sono state inaugurate anche quando non funzionavano. Ho detto che è un risultato importante, ma ho coscienza del fatto che anche a fronte di piccoli risultati come questo, ci sono tante altre cose che ancora meritano impegno e determinazione per risolvere tanti altri problemi e per restituire ai calabresi un sistema sanitario efficiente», dice Occhiuto. Che aggiunge: «Quello che abbiamo raccolto è un sistema sanitario in macerie, passo dopo passo stiamo cercando di ricostruirlo grazie agli operatori sanitari, ai dirigenti tecnici e sanitari dell’ospedale e dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza che hanno lavorato in questo ospedale, lo hanno tenuto aperto e vivo anche quando era davvero difficile farlo. Siamo impegnati a dare loro la possibilità di lavorare più serenamente».

«Ora tutti vogliono i medici cubani»

La ristrutturazione del sistema sanitario regionale passa necessariamente dalla ricostruzione degli organici falcidiati dalle defezioni e in perenne carenza. «La sanità non la può riformare solo il presidente o il commissario – sostiene Occhiuto -. Ha bisogno di una squadra che lo faccia insieme a lui». Il governatore poi si sofferma sull’ottimo apporto dei medici cubani, in 54 sono già operativi in corsia e stanno dando un prezioso supporto all’attività dei colleghi impegnati nei nosocomi calabresi. «Trovo singolare che ora tutti quanti mi chiedano di replicare questa esperienza, perché appena ho deciso di prendere i medici cubani e ho sempre detto che non era una soluzione, perché la soluzione è rappresentata dai concorsi, sono stato subissato di critiche. Questi medici stanno lavorando molto bene, con grande soddisfazione anche dei pazienti. È successo persino che hanno riparato delle macchine mediche. Stanno facendo davvero un grande lavoro». I buoni risultati spingono il governatore a continuare sulla strada intrapresa. «C’è la possibilità di prendere altri medici e ascolteremo le richieste dei commissari straordinari. Stiamo verificando anche la possibilità di prendere medici dall’Albania», aggiunge.

I concorsi e le assunzioni

I concorsi restano però l’unica via concreta per ridare nuovo impulso alle strutture sanitarie calabresi. «Fino a quando i concorsi a tempo indeterminato che stiamo facendo non produrranno le assunzioni, utilizzeremo strade alternative. Mancano i medici in alcune specialità necessarie ai nostri ospedali, mancano gli anestesisti, gli ortopedici, i pediatri. Il nostro è un sistema sanitario poco attrattivo e per questo chiediamo al Governo di consentirci di pagare di più i medici che vengono in Calabria. Come se la Calabria fosse, ma lo è, una zona disagiata». «Gli ospedali – chiosa Occhiuto – devono restare aperti e non vogliamo chiuderli. E’ finito il tempo della vecchia politica».

Ospedale Spoke di Castrovillari

Le nuove quattro sale

«Qui partiranno altri servizi, ma lo faremo quando avremo il personale, soprattutto il personale medico che che manca. C’è una nuova impostazione, un nuovo modo di procedere e i servizi partiranno quando saremo in grado di poterli mantenere». dice il commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Che poi si sofferma sull’apertura delle quattro sale operatorie. «Una è ibrida, anche attrezzata per i grandi interventi come cardiochirurgia e chirurgia robotica e gli operatori sono dotati di sistemi tecnologici avanzati».

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