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La denuncia

Superbonus, imprese contro il Governo: «Lo stop vanifica il lavoro svolto»

Allarme di Ance e Confartigianato regionali per le ricadute della misura che blocca cessione del credito e sconto in fattura: «Imprese a rischio»

Pubblicato il: 17/02/2023 – 11:11
Superbonus, imprese contro il Governo: «Lo stop vanifica il lavoro svolto»

CATANZARO Lo stop deciso dal Governo alla cessione del credito e allo sconto in fattura nel meccanismo di utilizzo del superbonus per la riqualificazione energetica e l’adeguamento sismico degli edifici sta creando un coro di proteste. Anche in Calabria sono le organizzazione ad alzare la voce contro un provvedimento che, a detta delle associazioni di categoria, colpirà il settore.
Così l’Ance Calabria lancia un appello al Governo ed ai parlamentari calabresi «affinché non si vanifichino gli sforzi in atto d’intesa con la Regione per lo sblocco dei crediti».
«Il Governo – si legge in una nota – ha deciso di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza aver prima individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo».
Secondo il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, «Il Decreto appena varato dal Governo vanifica il positivo lavoro intrapreso con la Regione Calabria sostanziato nel recentissimo incontro con la Commissione Regionale competente teso ad affrontare e risolvere in maniera strutturale il problema dei crediti fiscali incagliati derivanti dai bonus edilizi». Un commento di Pereciaccante alla previsione del decreto legge appena varato dal Governo sul Pnrr che contiene una norma che blocca la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi che aggiunge: «Infatti, la legge regionale era pressoché pronta ed i meccanismi condivisi».
Ed anche Confartigianato denuncia gli effetti della misura introdotta dall’esecutivo Meloni. «Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati – si legge in una nota di Confartigianato Calabria – invece, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti».
Secondo Confartigianato, «il blocco previsto nel decreto-legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere».  «A questo si aggiunge – prosegue la nota – l’incomprensibile blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che invece avrebbe potuto rappresentare una soluzione per aiutare le migliaia di imprese del comparto, bloccando con ciò proprio le regioni che da alcune settimane stavano provando a introdurre alcune iniziative, tra cui la Calabria».  
«Quello dello sblocco dei crediti fiscali legati ai bonus edilizia per salvaguardare l’attività di centinaia di imprese che hanno concesso sconti in fattura – evidenza Confartigianato – è un argomento delicato e urgente. Si tratta di imprese che hanno operato nel pieno rispetto delle norme ma che oggi subiscono gli effetti delle loro continue modifiche restrittive, ben 224 provvedimenti normativi da quando è nato il superbonus, rischiando addirittura la chiusura e la perdita di migliaia di posti di lavoro. È per questo che Confartigianato, audita nei giorni scorsi in sede di Commissione consiliare sulla PL di iniziativa dei consiglieri regionali De Nisi e Graziano, sul solco di quanto tracciato già da altre regioni, aveva espresso forte apprezzamento ritenendola una valida opzione alle difficoltà attuali del settore, proponendo alcuni correttivi. Ma l’entusiasmo iniziale è stato purtroppo immediatamente stroncato dall’intervento del Governo».
«I numeri del 110% in Calabria – spiegano – sono straordinari e soprattutto tangibili. A dicembre 2022, dati del centro studi di Confartigianato, il Superbonus è il 5.2 % del valore aggiunto totale della regione ed il 95.2% di quello delle costruzioni, ponendoci ai primi posti nei raffronti con le altre regioni d’Italia».
«Per questo il tema dei bonus in edilizia, seppur con le dovute correzioni, è un elemento da salvaguardare, anche alla luce dei nuovi impegni proposti dall’Europa in tema di efficientamento degli edifici privati – ricorda ancora Confartigianato -. E proprio per i numeri prodotti però, ben si intuiva la necessità e la portata di un intervento che provasse a dare ossigeno alle nostre imprese che scontano la difficoltà sempre più accentuata di cedere i suddetti crediti: milioni di euro incagliati e migliaia di imprese a rischio chiusura per mancanza di liquidità».
Da mesi Confartigianato lancia l’allarme offrendo soluzioni purtroppo inascoltate. «Si trattava di una operazione virtuosa, legata al territorio, anche se le cifre che da mettere in campo non sarebbero state sufficienti – conclude la nota – ma avrebbero comunque provato a dare un po’ di ossigeno alle imprese».

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