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SETTE GIORNI DI CALABRESI PENSIERI

L’ex prete antimafia che sussurrava ai clan (e dice ancora messa) e la Chiesa garantista

Il religioso e il carabiniere condannati in “Romanzo criminale”. La borghesia che fa affari con la ‘ndrangheta. Melillo grato a Bombardieri

Pubblicato il: 18/02/2023 – 8:54
di Paride Leporace
L’ex prete antimafia che sussurrava ai clan (e dice ancora messa) e la Chiesa garantista

Il maresciallo dei carabinieri e il parroco in un paese sono il centro della comunità insieme al sindaco. Nell’immaginario collettivo possiamo pensare alla saga dei “Pane amore e..” con Vittorio De Sica nei panni del militare simpatico e donnaiolo e il bravissimo caratterista Virgilio Riento con le vesti talari di don Emidio. Ma quello era neorealismo rosa che svelava lo strapaese post guerra con la comicità.
In un processo che si chiama “Romanzo Criminale” l’atmosfera si trasforma e diventa un noir. Lo scenario non è la Magliana, ma Stefanaconi, comune del Vibonese frequentato da feroci cosche sanguinarie, e la caserma di Sant’Onofrio.
Lo scorso san Valentino il tribunale di Vibo ha condannato l’ex maresciallo dell’Arma, Sebastiano Cannizzaro a 13 anni e 7 mesi e il parroco don Salvatore Santaguida a 7. Pur se il verdetto è di primo grado emerge un quadro abbastanza inquietante. Attraverso intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori e una riuscita perquisizione è stato accertato che prete e maresciallo erano a disposizione del terribile clan Patania di Stefanaconi. Il maresciallo trafficava con gli atti, selezionava le intercettazioni e le passava al parroco, che poi informava i diretti interessati. Il prete avrebbe anche saputo di fatti di sangue non adoperandosi per impedirli. Eppure don Salvatore si era costruito un’immagine di prete antimafia nel 2003 quando il Sabato santo di Pasqua ai fedeli di Stefanaconi fece sapere che i portantini della processione dell’Affruntata non sarebbero più stati messi all’asta di danaro preferendo la soluzione del sorteggio in modo da evitare che i clan egemoni esprimessero il loro potere simbolico. Parroco che negli anni di servizio a Stefanaconi ha subito attentati a colpi di pistola contro la sua automobile e l’abitazione con tanto di interrogazione parlamentare a suo sostegno.
Le rivelazioni dei pentiti hanno portato verso scenari diversi. All’insorgere dei fatti il maresciallo è stato radiato dai carabinieri ben prima della condanna. Il prete, invece, ha ricevuto una sorta di promozione, essendo stato trasferito a Pizzo e poi destinato nell’affollata parrocchia di San Salvatore del Gesù dove amministra ancora sacramenti e messe. A maresciallo e prete non assegno voti considerato che non c’è certezza giudiziaria della colpa. Ma osservo che l’Arma dei carabinieri non ha incertezze a tener fuori un sospettato. La Chiesa è stata invece garantista nella decisione dei suoi vescovi. Fu questo l’agire di Monsignor Luigi Renzo che ha avuto non pochi problemi con le vicende del suo segretario, il quale a sentire le intercettazioni trattava denari e debiti che riguardavano il terribile clan Mancuso. E anche il prelato arrivato dopo, monsignor Attilio Nostro, che è stato compagno di seminario di don Salvatore Santaguida, non solo è stato garantista ma ha anche affidato al confratello incarichi di alta e prestigiosa responsabilità. La chiesa bergogliana fa studiare la ‘ndrangheta ai suoi seminaristi calabresi per combattere il male. Tenere un condannato per mafia a governare una parrocchia non sarà troppo? A monsignor Nostro diamo un “sei” di incoraggiamento rispettando il suo garantismo. Ai carabinieri che non hanno avuto incertezze su uno sbirro forse vecchia maniera per metodi poco ortodossi che l’hanno fatto sbandare “otto” legittimo e dichiarato.

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A Pescara risolto il giallo dell’omicidio dell’architetto Walter Albi, 66 anni, e del ferimento dell’ex calciatore Luca Cavallitto avvenuto in un bar lo scorso agosto. I due avevano debiti pesanti con Natale Ursino di Locri detto “u tappu” per degli investimenti edilizi. Per riparare, l’architetto si era offerto di trasportare un carico di droga con una barca dal Sudamerica all’Europa. Novemila euro di anticipo. Ma il viaggio non si è mai realizzato. Da qui la trappola mortale con appuntamento al Bar del Parco. Il narcotrafficante ha mandato un killer. Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda arrestando presunti mandante e sicario. Voto “nove” a chi indaga con pazienza e un monito a certa borghesia che ci rimette la vita pensando sia facile arricchirsi con la ‘ndrangheta.

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Il capo della Dna a Reggio Calabria. «Un tavolo di lavoro comune contro la 'ndrangheta»

Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, a Reggio Calabria per un vertice operativo con il sospeso (per cavillo amministrativo) procuratore di Reggio, Giovanni Bombardieri, e l’omologo collega milanese, Marcello Viola. «Essere qui è il modo per esprime la nostra gratitudine per il lavoro che svolge la Procura guidata da Bombardieri». Chiarissimo. “Otto” al procuratore nazionale antimafia, sempre “zero” alla politica calabrese che continua a non spendere una virgola sulla vicenda.

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Vittorio Feltri e Azzurra Noemi Barbuto

Azzurra Noemi Barbuto, giovane giornalista, originaria di Reggio Calabria, emigrata con una gatta a Milano e approdata come giornalista a “Libero”, poi licenziata da Sallusti con strascico di polemiche social. Azzurra infatti è molto seguita su Instagram dove ha 30.000 follower. Ha trovato un mentore in Vittorio Feltri (i pettegolezzi senza prove vanno a mille) che ha provato a tirarle la volata alle Regionali lombarde dove erano candidati insieme con Fdi. L’hanno votata solo in 424. Non ha fatto neanche polemica con Maiorino sulla Calabria che non è la Lombardia. Troppo sicura di Feltri e dei selfie. Voto “quattro” per tattica maldestra.

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Treno 5642 delle 5.23 dell’11 febbraio soppresso a Paola senza nessun sostitutivo su strade e rotaia. Rabbia tra lavoratori e persone che dovevano andare a Lamezia terme e in aeroporto. Post Fb sulla pagina “Comitato pendolari”. Voto “due” a Trenitalia.

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Dal post su Fb di Kety Galati: «Nel giorno di San Valentino gli studenti dell’Itis “Conte Milano” di Polistena si sono scambiati centinaia di bigliettini e lettere contenenti dichiarazioni d’Amore, poesie, frasi e qualche proposta di appuntamento, in forma anonima». Messaggi gentili anche a preside e professori. Voto “otto” a tutti, Galati compresa, per una vicenda che evidenzia l’utilizzo, ancora, della scrittura su carta per giovani generazioni.

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Angela Robusti, compagna di Pippo Inzaghi, ad Elvira Serra sul Corriere della Sera, ha raccontato di aver chiamato a raccolta 1500 studenti dello Scientifico Vinci e del Tecnico Pieria per ripulire il Lungomare e il Rione Marconi a Reggio Calabria dove allena Superpippo. La giovane donna veneta ha promosso l’azione di civismo con il logo #noiamiamoreggio raccogliendo la proposta di uno studente. Nella lista dei buoni la ditta di appalto per la pulizia dei rifiuti che ha fornito gli attrezzi necessari.

I dipendenti hanno raccolto i sacchi della differenziata, la Reggina ha offerto un biglietto gratuito per la partita del 25 febbraio e i giardinieri per tagliare l’erba delle aiuole. Voto “nove”. Nelle scuole interessate 200 genitori si sono opposti e i docenti hanno messo il freno a mano dicendo “non è sicuro”. Dall’amministrazione comunale neanche un grazie o un messaggio agli studenti. Voto “tre” per acedia meridionale. Ad Angela Robusti, in attesa di nascituro auguri e il nostro “dieci” per aver parlato senza peli sulla lingua e per aver concluso l’intervista con la chiusa “la Calabria è bellissima”.

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