CATANZARO «Solo la consapevolezza interiore di essere innocente mi dà la forza di affrontare il continuo stillicidio mediatico a cui incredibilmente sono sottoposto dal 19 novembre 2020. Nonostante tutto, credo nella magistratura e in magistrati che ancora fanno del loro lavoro una missione di vita al servizio dello Stato». Così l’ex presidente del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, dopo la richiesta di condanna a 7 anni e 8 mesi a suo carico nel processo d’appello nato dall’inchiesta “Farmabusiness”: Tallini è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. «Non sarei onesto con la mia coscienza – sostiene Tallini – se non ammettessi che durante la mia purtroppo lunga esperienza con la giustizia mi sono imbattuto in tanti giudici che sono stati costretti a comportarsi da veri eroi semplicemente per cercare di non venir meno al loro dovere di magistrati giusti. Ho fin troppo chiaro questo concetto nell’affrontare il dibattimento nel processo d’appello dopo la sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto”, fiero di aver “servito le Istituzioni a vari livelli e di non aver mai tradito il mandato dei tantissimi elettori che nella mia lunga esperienza politica mi hanno dato la forza per superare ostacoli che sembravano insormontabili. Nonostante oggi la politica sia diventata una “fogna”, riverente e ossequiosa ad altre istituzioni, continua a vivere dentro di me pura come a 16 anni senza resa alcuna. Tanto dovevo alla mia famiglia, ai tantissimi amici di militanza politica che non ci sono più e ai pochi amici veri che ancora continuano ad avere stima e fiducia immutata nella mia persona. Infine – conclude Tallini – non posso dimenticare di ringraziare i miei Avvocati, Vincenzo Ioppoli e Carlo Petitto, che in maniera convinta oltre che professionale hanno contribuito a far trionfare in ogni circostanza, Riesame Cassazione e primo grado di giudizio, la mia totale e piena estraneità ai fatti».
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