CATANZARO Un’azienda da 855 posti letto, l’attivazione del Pronto soccorso anche alla “Mater Domini”, la suddivisione dei reparti a direzione universitaria e quelli a direzione ospedaliera, la nascita di una nuova scuola di specializzazione per l’emergenza-urgenza, l’attivazione di un polo pediatrico comprensivo di un nuovo reparto di neuropsichiatria infantile e il futuro riconoscimento di Irccs. Tutto questo e anche molto altro sarà l’azienda ospedaliera unica “Renato Dulbecco” di Catanzaro, frutto della fusione per incorporazione dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” nell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”. Quello che si appresta a diventare il più grande hub sanitario della Calabria, e probabilmente uno dei più grandi del Mezzogiorno, sta per diventare realtà: è martedì prossimo 21 febbraio il giorno clou, quello della firma del protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e l’Università Magna Graecia di Catanzaro, intesa che rappresenta la cornice che farà da sfondo alla nascita della “Dulbecco”. Un giorno atteso da anni, anelato da anni: l’appuntamento – a quanto si apprese da fonti accreditate della regione – sarà al 12esimo piano della Cittadella, a sottoscrivere il protocollo d’intesa il presidente e commissario della sanità Roberto Occhiuto e il rettore dell’Umg Giovambattista De Sarro, e in prima fila ci sarà anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, il “padre” della legge sulla “Dulbecco”, nell’unica formulazione rivelatasi a prova di bomba (cioè, a prova di impugnazione governativa e di censura costituzionale).
Martedì dunque un giorno per certi versi storico per la sanità calabrese, un giorno che arriva dopo un percorso lunghissimo, accidentato e travagliato. Anche negli ultimi mesi: tutti sicuramente ricordano le polemiche nate per un presunto ritardo nel via libera dell’intesa, polemiche legate anche alla nascita della seconda facoltà di medicina in Calabria e culminate anche nell’annuncio di ricorsi alla giustizia amministrativa delle istituzioni catanzaresi. A suscitare un dibattito anche aspro, accademico e però poi pure politico, una interpretazione in base alla quale la firma non poteva arrivare perché prima sarebbero stati necessari due Dpcm, il primo di riconoscimento della Mater Domini come azienda ospedaliera universitaria e il secondo per il riconoscimento della stessa Dulbecco. Un parere del ministero della Sanità richiesto da Occhiuto ha sbrogliato l’impasse ritenendo non necessario alcun Dpcm e liberando quindi il campo da ogni ostacolo all’integrazione degli ospedali di Catanzaro, che tra l’altro è uno dei 26 adempimenti a cui Occhiuto deve ottemperare nella qua qualità di commissario ad acta. E così martedì si metterà nero su bianco sul protocollo d’intesa Regione-Umg (consultabile e scaricabile alla fine dell’articolo). Ecco alcune previsioni.
Anzitutto – si legge – «il Protocollo ha durata quadriennale, tacitamente rinnovabile. Individua le strutture autorizzate e accreditate allo svolgimento delle attività assistenziali funzionali alle attività didattiche e di ricerca e per lo svolgimento delle attività. Le esigenze didattiche e di ricerca, rilevanti ai fini della fissazione degli standard delle attività assistenziali da formalizzare nell’ambito dell’atto aziendale, saranno determinate sulla base di principi generali quali, tra gli altri, l’autonomia dell’Università nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali di didattica e di ricerca. È comunque previsto che l’Università e la Regione, nell’esercizio della propria autonomia, collaborino alla gestione dell’attività dell’Aou di riferimento nonché delle altre strutture convenzionate. Quanto all’assetto organizzativo, gli immobili dove si svolgeranno le attività della “Dulbecco” saranno il presidio “Mater Domini”, il presidio “Villa Bianca”, il presidio “Pugliese”, il presidio “Ciaccio”, l’immobile “Madonna dei Cieli” di via Vinicio Cortese a Catanzaro. «Sono organi dell’azienda unica – riporta poi il protocollo – il direttore generale, il collegio sindacale, l’organo di indirizzo, il collegio di direzione. Il direttore generale è nominato dal presidente della Regione, previa intesa con il rettore, ed è coadiuvato nell’esercizio delle funzioni dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario di sua nomina».
E ancora «nella sua organizzazione interna l’Aou adotta il modello dipartimentale in quanto strumento utile ad assicurare l’esercizio delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca. Le strutture operative aziendali sono i Dipartimenti ad Attività Integrata (Dai) e i Dipartimenti assistenziali (Da) tra i quali il Dipartimento di Emergenza e Accettazione di II livello (Dea), il Dipartimento amministrativo e il Dipartimento di staff. I Dai sono costituiti da strutture complesse, semplici, semplici a valenza dipartimentale individuati nell’Atto aziendale redatto, d’intesa tra direttore generale Rettore, sulla base delle esigenze integrate didattico-scientifico-assistenziali, indicando quelle a direzione universitaria e quelle a direzione ospedaliera, in coerenza con la programmazione regionale vigente». Quanto alle strutture assistenziali «In fase di prima applicazione le strutture dell’Aou sono quelle previste dal Dca 64/2016 per l’azienda Pugliese-Ciaccio e l’azienda Mater Domini, fatto salvo quanto previsto specificamente dal protocollo. Sono a direzione ospedaliera tutte le Uo allocate nel Dca 64/2016 nel presidio “Pugliese-Ciaccio”, ad eccezione delle Unità di Ginecologia universitaria, Chirurgia toracica e Pediatria universitaria che sono a Direzione universitaria; sono a direzione universitaria quelle allocate nel Dca 64/2016 nel presidio “Materdomini”, ad eccezione di Endocrinochirurgia, Cardiologia riabilitativa, Farmacia ospedaliera, Direzione medica di presidio ed Epatologia che sono a direzione ospedaliera. Presso l’Aou saranno attivate nuove attività assistenziali organizzate come strutture a direzione universitaria: Pronto soccorso e Medicina di urgenza dotato di posti di letto presso il presidio Mater Domini secondo tempi e modalità previste dal protocollo, nonché ulteriori attività assistenziali organizzate come strutture che potranno essere anche a direzione universitaria: Neuropsichiatria infantile dotata di posti letto; Terapia intensiva pediatrica, dotata di posti letto; Radiologia interventistica endovascolare; Urologia pediatrica, dotata di posti letto; Ortopedia pediatrica, dotata di posti letto».
Il protocollo Regione-Umg prevede poi che «entro 90 giorni dalla nomina il direttore generale dell’Aou, d’intesa con il Rettore, formula alla Regione una proposta operativa di ampliamento delle attività del Dea di 2° livello, comprendente l’attivazione di un pronto soccorso generale a direzione universitaria presso il Po Mater Domini ed il potenziamento del blocco operatorio, indicando le risorse umane e tecnologiche necessarie a consentire il rispetto degli standard di sicurezza previsti dalla vigente normativa; la Regione si pronuncia sulla proposta nei successivi 90 giorni assicurandone il finanziamento. A seguito dell’approvazione della proposta si provvede alla conseguente modifica dell’atto aziendale. A conclusione della sua eventuale attivazione l’Università si impegna a presentare al Ministero competente richiesta di accreditamento della Scuola di Specializzazione in Medicina d’emergenza urgenza».
In fase di prima applicazione il numero di posti letto assegnati all’all’azienda “Dulbecco” è determinato in 855 posti letto di cui: 786 posti letto già previsti dal Dca 64/2016; 33 posti letto già assegnati dal Dca 91/2020 per il contrasto alla pandemia Covid; 36 posti letto destinati alle attività pediatriche di nuova istituzione (Terapia intensiva pediatrica, Urologia Pediatrica, Ortopedia pediatrica, Pediatria a direzione universitaria, Neuropsichiatria infantile).
Quindi – si legge – «entro 120 giorni dalla nomina, il direttore generale adotta l’atto aziendale, d’intesa con il Rettore limitatamente ai Dai ed alle strutture complesse a direzione universitaria che li compongono. L’Atto aziendale individua tra l’altro i Dipartimenti dell’Aou, indicando i Dai, i quali possono avere al loro interno l’apporto anche di personale del servizio sanitario regionale, e i Da, i quali possono avere al loro interno l’apporto di personale universitario, nonché, in analogia alle altre Aziende ospedaliere del Servizio sanitario regionale, il Dipartimento amministrativo e il Dipartimento di Staff, elencando le strutture che li compongono e l’impegno orario minimo di presenza nelle strutture aziendali del personale docente universitario».
Quanto al capitolo del finanziamento dell’azienda “Dulbecco”, si dispone che «la Regione, nel rispetto dei vincoli finanziari fissati dal Piano di rientro, finanzia le attività assistenziali dell’Aou. Il finanziamento annuale comprende: il corrispettivo delle prestazioni prodotte in conformità al vigente sistema tariffario della Regione Calabria e nei limiti dei volumi ottimali di attività erogabili; il finanziamento delle funzioni remunerate a costo standard ex art. 8 sexies D.lgs 502/1992, nonché ulteriori finanziamenti specifici per i centri di riferimento regionale da determinarsi in sede di adozione del provvedimento di riparto del Fondo sanitario regionale; ulteriori finanziamenti per l’attuazione di programmi di rilevante interesse regionale, definiti di comune accordo tra Regione e Università; altre quote di riequilibrio /disavanzo. La Regione riconosce i maggiori costi ricadenti sull’attività assistenziale indotti dall’attività di didattica e ricerca nella misura del 7% del valore della produzione. Programmi di ricerca biomedica e di innovazione assistenziale ed organizzativa, riconosciuti di interesse comune da Regione ed Università saranno finanziati dalla Regione e dall’Università secondo modalità e tempi oggetto di ulteriori intese». (c. a.)
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