Un “vulnus” storico. La gestione e l’utilizzo dei fondi europei da parte della Regione Calabria sono sempre stati caratterizzati da sacche di illegalità e irregolarità, e anche nell’esercizio 2021 la regola non consocie eccezione. A certificarlo è la Corte dei Conti nell’annuale relazione sui rapporti finanziari tra Italia e Unione Europea.
La relazione, che prende comune dati di riferimento i referti della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, anzitutto specifica che «per quanto riguarda i controlli effettuati dall’Autorità di gestione nel periodo esaminato che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, il numero totale delle irregolarità identificate con controlli in modalità desk è stato molto più alto rispetto al precedente periodo esaminato. All’esito dei controlli desk su un importo totale di euro 496.910.007,13, la spesa ammissibile, con riferimento al Fesr e Fse, è stata pari ad euro 451.422.617,04. Gli importi ritenuti non ammissibili sono stati nel complesso pari ad euro 2.000.980,13. Gli importi rilasciati invece sono stati pari ad euro 43.486.409,96. Per quanto riguarda i controlli in loco sono stati effettuati su un campione composto da numero 46 operazioni (11 sul Fse e 35 sul Fesr), per un importo di euro 37.543.726,96 e non hanno comportato importi non ammissibili. Per i progetti i cui rapporti definitivi, da parte dell’Autorità di audit, sono pervenuti dopo la stesura della precedente sintesi annuale dei controlli, i ritiri da DdP(domanda di pagamento, ndr) sono stati pari ad euro 8.010.721,78 per il Fesr ed euro 1.569.983,62 sul Fse. L’Autorità di gestione poi – rileva la Corte dei Coni – ha inteso effettuare ritiri (per un importo pari ad euro 1.718.379,91) dalla domanda di pagamento intermedia e dall’area dei conti, per adempiere alle raccomandazioni e alle osservazioni contenute nel rapporto di audit dei Servizi della Commissione (nota Ares – 2021 – 5601002 del 13 settembre 2021). I ritiri sono riferiti a tutti i progetti dell’azione 8.7.4 relativi ai centri per l’impiego».
Con riferimento ai controlli dis fecondo livello, nella relazione si osserva che «l’attività dell’Autorità di Audit ha riguardato alcune operazioni campionate sul Fesr, con riferimento al periodo contabile che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 e ha riguardato l’importo di spesa certificata pari ad euro 156.633.805,44 (pari al 53,91% della spesa complessivamente certificata). Sono state rilevate alcune irregolarità per un importo ritirato pari ad euro 198.596,28.Per quanto riguarda l’attività eseguita sulle operazioni derivanti dai fondi Fse, il campionamento del 2020 e del 2021 ha interessato una spesa campionata di euro 84.686.973,26 pari all’83,95% dell’intera spesa certificata. Le verifiche hanno rilevato irregolarità su 2 operazioni per un valore ritirato di euro 4.500,57. Per quanto concerne il Fesr, il complessivo importo dei ritiri (afferente alle rettifiche finanziarie richieste dall’Audit) è stato quantificato in euro 8.160.604,04. È stato dichiarato, inoltre, nella Rac che nel corso delle attività di controllo relative al periodo contabile di riferimento non sono stati individuati dall’AdA casi di sospetta frode». (redazione@corrierecal.it)
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