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La denuncia

Trapianti dei reni in Calabria, le associazioni contro Occhiuto: «Situazione inconcepibile»

Il delegato regionale Scarmozzino denuncia: «In regione meno di quasi la metà del dato nazionale. Così si favorisce l’emigrazione sanitaria»

Pubblicato il: 20/02/2023 – 12:29
Trapianti dei reni in Calabria, le associazioni contro Occhiuto: «Situazione inconcepibile»

CATANZARO «Con immenso disappunto dai dati consuntivi 2022 sul trapianto di reni in pazienti nefropatici della nostra regione rileviamo numeri altamente insoddisfacenti». È quanto afferma Pasquale Scarmozzino, delegato alla rappresentanza delle associazioni trapiantati in Calabria.
«A fronte di un dato record nazionale positivo di trapianto reni (2.038) fornito dal CNT (Centro Nazionale Trapianti) e corrispondente a 34 trapianti pmp (per milione di popolazione) – aggiunge – la Calabria si attesta a un misero numero trapianti di soli 16 pmp, cioè al 47% del dato nazionale, nonostante avessimo 2 poli trapianti: Cosenza e Reggio Calabria. Ma non è solo questo il dato che fa rabbrividire: i trapianti fuori regione su pazienti nefropatici calabresi sono stati 16 su 44 (36%) con organi prelevati da donatore cadavere e addirittura 6 su 8 (75%) con organi prelevati da donatore vivente. È lecito chiedere ai management aziendali di Cosenza e Reggio Calabria quale progetto hanno in mente per evitare tanta emigrazione?».
«Per l’esiguità dei trapianti – denuncia Scarmozzino – sfumano le aspettative di quanti, tra i 1.500 dializzati calabresi,  attendono il trapianto per uscire dal limbo della dialisi e,  per alcuni di essi per carenza assoluta di risorse finanziarie neppure la possibilità di iscriversi al trapianto fuori regione. Inconcepibile!».
«Altro grave indizio del fallimento trapiantologico calabrese – sottolinea l’esponente dell’associazioni trapiantati – è che, da luglio 2022, nessuna coppia calabrese ha completato lo studio per arrivare al trapianto da donatore vivente! Le cause sono ben note e circoscritte, ma dai commissari degli hub deputati al trapianto non arrivano le risposte attese dai pazienti con patologia terminale e certamente anche dai professionisti che hanno a cuore i malati. Presidente Occhiuto così non va!».
«Per uscire dallo scandaloso stallo in cui versa il mondo trapiantologico calabrese – conclude Scarmozzino – la Regione deve immediatamente assegnare gli obiettivi sulla donazione organi a fini trapianto – previsto dal DCA 167 del 2018 – a tutti i commissari aziendali e verificare l’applicazione delle linee guida Siaarti su fine vita nelle terapie intensive. Alle condizioni attuali, solo l’avvio della Azienda Zero del professore Giuseppe Profiti potrà risolvere le anzidette incresciose discrasie, eliminando da subito i tanti lacci e lacciuoli che la politica sanitaria preferisce mantenere per gratitudine alle consorterie che ostacolano gravemente gli obiettivi attesi dai pazienti».

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