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Campo rom ed emergenza liquami all’ospedale di Lamezia. Ma l’ordinanza del Comune arriva tre mesi dopo

Le prime segnalazioni della Multiservizi risalgono al 15 novembre del 2022 ma l’intervento è avvenuto solo in queste ore

Pubblicato il: 21/02/2023 – 18:19
di Giorgio Curcio
Campo rom ed emergenza liquami all’ospedale di Lamezia. Ma l’ordinanza del Comune arriva tre mesi dopo

LAMEZIA TERME Oltre tre mesi prima di intervenire. Tanto il tempo che è passato tra una prima richiesta formulata ufficialmente dalla Multiservizi e l’effettivo intervento del Comune di Lamezia Terme. Ma andiamo con ordine. La vicenda è quella che riguarda la rete fognaria nel campo rom di Scordovillo, a Lamezia, che come noto ospita decine di famiglie e alcune centinaia di persone, ma soprattutto l’ennesima emergenza che coincide con le già precarie condizioni igienico-sanitarie del campo e l’ennesimo sversamento di liquami arrivati addirittura fino all’area emergenza elisoccorso e al parcheggio ambulanze del 118. Oltre alla montagna di rifiuti – che abbiamo documentato qui – che campeggia sui parcheggi dell’ospedale lametino.

La sollecitazione del 15 novembre 2022

Dopo le prime segnalazioni dei cittadini, della stampa locale e un primo sopralluogo, è la Multiservizi a richiedere un «intervento nei tratti di fognatura a servizio dei container posti all’interno del campo Rom di loc. Scordovillo» e lo fa attraverso una Pec inviata all’ufficio tecnico del Comune di Lamezia Terme il 15 novembre del 2022. Nel messaggio di posta elettronica certificata la società in house dell’Ente lametino precisa che «poco o nulla vale la natura privatistica o pubblicistica della proprietà del manufatto: a prevalere è infatti la condizione di proprietà, che nel caso in esame (impianto a servizio di un modulo prefabbricato ad uso abitativo facente parte di un insediamento pubblico insistente su area comunale), individua nel Comune di Lamezia Terme il soggetto avente titolo e facoltà di godere e di disporre di quella cosa in modo pieno ed esclusivo». E scrive ancora: «(…) a gestire l’officiosità idraulica della rete fognaria comunale e lo smaltimento delle acque reflue urbane è chiamata la Lamezia Multiservizi S.p.A., che opera in forza del contratto di servizio sottoscritto con il Comune di Lamezia Terme e registrato al n. 29 del registro delle scritture private del Settore Manutenzione in data 21/05/2015» e dichiara di impegnarsi ad intervenire sotto l’osservanza di una specifica ordinanza che deve emanare l’Autorità Sanitaria Locale.

Tre mesi per un’ordinanza

Questo, dunque, il tono e il contenuto della mail inviata dalla Multiservizi al comune lametino che mette senz’altro in evidenza il carattere emergenziale della situazione. Ma, nonostante il carattere d’urgenza, l’Ente lametino risponderà alla richiesta solo il 20 febbraio 2023. E lo fa con l’ordinanza n.4 firmata dal sindaco, Paolo Mascaro. Nel documento l’Ente prende atto della nota del 15 novembre del 2022 della Società Lamezia Multiservizi e ordina – solo 3 mesi dopo però – di «effettuare con la massima urgenza l’intervento di pulizia e manutenzione relativa al tratto fognario interrotto per ostruzione presso il Campo Rom» ripristinando il corretto deflusso dei reflui fognari «al fine di garantire nel più breve tempo possibile l’eliminazione delle fonti di pericolo per la salute pubblica e dell’ambiente» e di «prevedere nella fase di esecuzione dei lavori all’interno del campo rom le necessarie misure di sicurezza con il supporto e della Polizia Locale».

Un intervento, dunque, arrivato solo tre mesi dopo la prima richiesta e nonostante lo stesso Ente, nell’ordinanza, abbia ravvisto la «somma urgenza e la necessità d’intervenire tempestivamente» per fronteggiare una grave e ben nota situazione di degrado e di insalubrità dell’area, con un enorme rischio per la salute dei cittadini lametini. E nel frattempo non sono neanche mancati i ripetuti solleciti da parte delle associazioni lametine come “Italia Nostra” o “Lamezia Maltrattata” che in più di un’occasione ha esortato l’amministrazione comunale ad intervenire.

Rubino e Gianturco: «Amministrazione comunale lontana anni luce dal territorio»

«L’inaccettabile ritardo con il quale il sindaco Mascaro ha emesso un’ordinanza per il ripristino dei tratti fognari del campo rom di Scordovillo è di una gravità inaudita». È quanto affermano Mimmo Gianturco e Rosy Rubino, consiglieri comunali di “Lamezia Prima di Tutto”, che sulla questione hanno presentato apposita interrogazione. «L’inerzia del sindaco sulla vicenda – aggiungono – è stata palese, confermando, per l’ennesima volta, i ritardi e l’inefficienza della Giunta comunale in tutti i settori dell’amministrazione pubblica. Nel caso specifico è opportuno ricordare che già in data 12 novembre 2022 la stampa locale aveva denunciato la preoccupante presenza di una fogna a cielo aperto proveniente dal vicino campo rom con sversamento di reflui fognari all’interno del perimetro ospedaliero. Nelle successive settimane notizie dello stesso tenore erano state riportate dai quotidiani regionali e, addirittura, in data 09 febbraio 2023, anche da testate giornalistiche nazionali come Mattino5 di Mediaset con una diretta sul posto. Di conseguenza, non si comprende come il primo cittadino, in qualità di massima autorità sanitaria locale e vista l’assoluta gravità della situazione, abbia aspettato diversi mesi prima di emettere apposita ordinanza. Anche perché in materia di igiene e sanità pubblica – precisano i consiglieri comunali – spetta al sindaco l’emanazione delle ordinanze di carattere contingibile e urgente con efficacia estesa al territorio comunale a norma dell’art. 32 della legge n. 833 del 1978». «A questo punto ci auguriamo che l’amministrazione comunale, anche se con imperdonabile ritardo, ripristini in tempi celeri – proseguono Gianturco e Rubino – i tratti fognari interessati e verifichi se lo sversamento di reflui fognari abbia prodotto eventuali danni alla collettività, predisponendo approfondita relazione». «Siamo di fronte – concludono i consiglieri comunali di Lamezia Prima di Tutto – ad una pagina di cattiva gestione della cosa pubblica. Una condizione che incessantemente, e senza alcuna tregua, investe un’amministrazione comunale lontana anni luce dal territorio e dalle istanze dei cittadini». (g.curcio@corrierecal.it)

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