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la ricostruzione

Sparatoria al bar di Luzzi, interrogato il presunto responsabile

L’indagato di 41 anni, avrebbe ammesso la propria responsabilità e raccontato dettagli riferiti all’acquisto della pistola utilizzata

Pubblicato il: 21/02/2023 – 13:38
Sparatoria al bar di Luzzi, interrogato il presunto responsabile

LUZZI Si è sottoposto, questa mattina, all’interrogatorio di garanzia B.D. di 41 anni originario di Luzzi: indagato per il reato di lesioni personali aggravate e detenzione e porto abusivo di arma da sparo. I Carabinieri della Stazione di Luzzi, coadiuvati da personale del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Rende hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale a seguito del ferimento a colpi di pistola di un 30enne luzzese. Il presunto responsabile (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci) – da quanto si è appreso – avrebbe ammesso la propria responsabilità e raccontato di essersi disfatto della pistola, utilizzata per ferire il 30enne. Sempre secondo il suo racconto, il 41enne avrebbe abbandonato l’arma acquista da alcuni immigrati nei pressi di Torano, in provincia di Cosenza.

I fatti

La mattina del 24 gennaio scorso, un uomo di 30 anni dopo essere stato raggiunto da colpi di arma da fuoco alla gamba sinistra, si era recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cosenza dove veniva sottoposto ad un intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile. All’arrivo dei Carabinieri la vittima riferiva di essere il gestore di un bar di Luzzi dove, nella tarda serata del giorno prima era stato raggiunto da un uomo incappucciato e travisato che gli aveva sparato alla gamba per poi darsi alla fuga. È stato un passante a soccorrerlo e ad accompagnarlo in ospedale. L’attività investigativa, ha permesso di identificare l’indagato al termine degli interrogatori delle persone informate sui fatti che hanno consentito l’esatta ricostruzione della dinamica dell’accaduto, determinando l’arresto per il reato di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e lesioni personali aggravate dell’autore: sottoposto agli arresti domiciliari. Il movente del gesto sarebbe riconducibile ad una vendetta per l’incendio di un’abitazione in uso all’indagato, risalente al 15 gennaio 2023, di cui lo stesso ritiene responsabile la vittima. (f.b.)

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