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Autonomia differenziata, i sindaci del Catanzarese in piazza: no a un progetto che demolisce l’unità d’Italia

Consegnato al prefetto Ricci un documento sottoscritto da 57 primi cittadini della provincia, non solo di centrosinistra: «Il disegno del governo è inaccettabile»

Pubblicato il: 22/02/2023 – 13:07
Autonomia differenziata, i sindaci del Catanzarese in piazza: no a un progetto che demolisce l’unità d’Italia

CATANZARO Sit in in Piazza Prefettura a Catanzaro di un gruppo di sindaci della provincia per dire no al disegno di autonomia differenziata predisposto dal ministro Calderoli. Guidati dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, gli amministratori – in maggioranza di centrosinistra ma erano presenti anche esponenti di centrodestra – hanno consegnato al prefetto, Enrico Ricci, un documento sottoscritto da 57 degli 80 sindaci del catanzarese, nel quale prendono posizione contro quello che definiscono un progetto per «rompere l’unità dItalia, che la nostra Costituzione vuole invece una e indivisibile anche quando riconosce e promuove le autonomie locali».

Il documento

Il progetto di attuazione dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione – hanno spiegato i sindaci della provincia di Catanzaro – «è inaccettabile nei termini in cui si sta portando avanti da vari anni. Attribuire ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia non può infatti significare devoluzione di tutte le competenze e i poteri alle regioni che ne facciano richiesta. Se l’autonomia differenziata dovesse passare in quei termini, verrebbe minata l’eguaglianza dei diritti, con conseguenze devastanti per la scuola, la sanità, le politiche ambientali ed energetiche, i beni culturali, lo sviluppo delle infrastrutture e finanche per i contratti nazionali di lavoro. Noi crediamo che i livelli di prestazione non debbano essere solo essenziali, ma anche uniformi». Secondo i sindaci «il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli e approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri vuole imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di quel progetto. Se coloro che a parole si fanno alfieri dell’unità nazionale non sono in grado di contrastare nei fatti le pericolosissime spinte disgregative, allora dobbiamo trovare nei territori la forza di reagire concretamente ad esse: dovranno essere le popolazioni, insieme con le istituzioni locali, a contrastare gli egoismi delle aree più ricche del Paese, la cui affermazione sarebbe destinata inevitabilmente ad approfondire il solco di tutte le disuguaglianze. Deve partire allora dalle comunità territoriali, la spinta a contrastare questo disegno di rottura, con una visione mirata in primo luogo alla difesa delle aree più svantaggiate e delle fasce sociali più deboli, per poter crescere tutti insieme, progettando la realizzazione di nuovi ponti e non l’innalzamento di nuovi muri. Crediamo che proprio dalle autonomie locali del Mezzogiorno ed in particolare da quelle della nostra provincia possa partire lo slancio per una nuova stagione dell’unità repubblicana e democratica, nella quale le tante differenze trovino il loro punto di incontro guardando al futuro nella visione di una più grande unità europea vissuta».

I sindaci del Catanzarese ricevuti dal prefetto Ricci

La voce di alcuni sindaci

Così il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita: «La forza di questa iniziativa sta nei numeri, la stragrande maggioranza dei sindaci del Catanzarese ha sottoscritto questo netto rifiuto a un disegno che frantuma i diritti e la solidarietà nazionale. È un progetto dichiaratamente a vantaggio di una parte del Paese, che non è il Mezzogiorno, e per questo è inaccettabile. Da aggi vogliamo rilanciare un percorso che mira a fermare un disegno sbagliato. È poi paradossale che una forza di destra come Fratelli d’Italia che ha sempre avuto a cuore dichiaratamente il sentimento nazionale oggi acconsente a realizzare un atto che umilia quel sentimento. Vorrei che fosse chiaro che noi apparteniamo a una nuova generazione di sindaci che rifiuta l’idea dell’assistenzialismo e vuole competere con altre parti del paese, ma se partiamo da 0-0 e non da 3-0 non è una competizione equa. Il regionalismo italiano certo può e dev’essere rivisto, può esserci anche un aumento delle competenze delle Regioni ma dentro un sistema che tenga insieme i diritti fondamentali e lo sviluppo dell’intero paese». Per Domenico Giampà, sindaco di San Pietro a Maida, «la preoccupazione è quella di contrasse sempre di meno in un’Italia che sarà sempre più divisa, e questo è paradossale che questo avvenga mentre si realizza un Pnrr che punta invece a rudere il gap tra Nord e Sud. Noi sindaci siamo già in grande difficoltà per l’assenza di risorse: ci opporremo con tutte le nostre energie ad atti di forza e di prepotenza». Domenico Donato, sindaco di Chiaravalle, ha osservato: «È necessario che le diseguaglianze e che oggi esistono, ma certo non per colpa nostra ma di una certa politica nazionale, siano azzerate, poi ce la giochiamo. Io oggi quin difendo la mia comunità: non abbiamo mai avuto una silo nido e continuando così continueremo a non averlo, e non è giusto pagare per le scelte sbagliate della politica. La Calabria ha gli stessi diritti del Nord e rischia di essere ulteriormente penalizzata con questa riforma. Quanto alla regione, non è una questione politica: è giusto che la regione guardi agli interessi di tutti i calabresi».

I firmatari del documento

A firmare il documento contra l’autonomia differenziata sindaci di Albi, Amaroni, Andali, Argusto, Badolato, Borgia, Caraffa di Catanzaro, Cardinale, Carlopoli, Catanzaro, Cenadi, Centrache, Cerva, Chiaravalle Centrale, Cortale, Cropani, Davoli, Decollatura, Fossato Serralta, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Guardavalle, Isca sullo Ionio, Jacurso, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Montauro, Montepaone, Olivadi, Palermiti, Pentone, Petrizzi, Petronà, Pianopoli, Platania, San Floro, San Pietro a Maida, San Pietro Apostolo, San Vito sullo Ionio, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Santa Caterina dello Ionio, Satriano, Sellia, Serrastretta, Sorbo San Basile, Soverato, Soveria Mannelli, Squillace, Stalettì, Taverna, Tiriolo, Torre di Ruggiero, Vallefiorita, Zagarise. (redazione@corrierecal.it)

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