COSENZA Battaglia vinta per un gruppo di guardie giurate, dopo i ripetuti trionfi ottenuti in tutte le battaglie legali azionate per ottenere la declaratoria di illegittimità dei reiterati licenziamenti irrogati dalla Sicurcenter SpA – società del gruppo Sicurtransport SpA. Con sentenza del 17 novembre 2022, relatore Emilio Sirianni, la Corte d’Appello di Catanzaro ha messo la parola fine ad un’annosa vicenda iniziata nel 2015. La controversia ha origine allorquando un gruppo di sei lavoratori, Mauro Bruno, Giuseppe Calabrese, Antonio Fortino, Manuel Lo Feudo, Salvatore Miceli e Luigi Santoianni, aveva subito un primo licenziamento collettivo, impugnato innanzi al Tribunale di Cosenza, con l’assistenza legale dell’avvocato Oreste Via. La questione, arrivata fino in Cassazione, si era risolta con la vittoria dei sei lavoratori, già reintegrati con ordinanza del Tribunale del 28 novembre 2016. Il quella circostanza il giudice Vincenzo Lo Feudo aveva accolto totalmente il ricorso introduttivo del giudizio, annullando il licenziamento e condannando la società alla reintegra dei lavoratori nel posto di lavoro occupato all’atto del licenziamento ed al pagamento di un’indennità risarcitoria, pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto. La pronuncia – come evidenziato dal legale – è stata confermata nei successivi gradi di giudizio anche dalla Corte d’Appello e dalla Corte di Cassazione, tutti concordi nel ritenere il licenziamento illegittimo. I lavoratori sono stati così reintegrati in servizio, senza smettere però – evidenzia ancora il loro legale in una nota – di essere nel mirino della società, che il 7 giugno 2017 ha comminato un nuovo licenziamento per Manuel Lo Feudo, il quale ha tentato nuovamente di ripristinare la legalità violata, ottenendo così un ulteriore successo con il patrocinio dell’avvocato Oreste Via, culminato con sentenza del 9 luglio 2020 della Corte d’Appello di Catanzaro ed una nuova reintegra nel posto di lavoro, rifiutata dal lavoratore che ha preferito iniziare una nuova vita lavorativa. Ma la vicenda non si è interrotta. Il gruppo costituito dai rimanenti 5 lavoratori ha subito un secondo licenziamento collettivo nel 2018, anch’esso portato all’attenzione dell’Autorità giudiziaria. Ed è così che, i lavoratori, assistiti sempre dall’avvocato Via, hanno ottenuto con la pronuncia del 17.11.2022 la reintegrazione (ennesima) nel posto di lavoro con conseguente risarcimento danni. Attualmente, solo un lavoratore, Giuseppe Calabrese, ha deciso di ritornare a lavorare per la società, augurandosi di non dover continuare a lottare a colpi di ricorsi per ottenere la tutela dei propri diritti.
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