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Donne contro la ‘ndrangheta, “The Good Mothers” conquista l’Orso d’oro a Berlino

Primo premio dedicato alle serie tv. Successo per le location: l’opera è stata girata per sei settimane tra Reggio, Palmi e Fiumara

Pubblicato il: 23/02/2023 – 7:20
Donne contro la ‘ndrangheta, “The Good Mothers” conquista l’Orso d’oro a Berlino

La Calabria set cinematografico riscuote successo in Europa. “The Good Mothers”, una storia di ‘ndrangheta ispirata alla figura di tre “donnne coraggio” e girato nella nostra regione, ha vinto l’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino nella sezione “Berlinale Series” (il premio dedicato alle serie tv). Un grande riconoscimento per la serie Disney+, prodotta da Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, scelta e finanziata da Calabria Film Commission con il Bando per il sostegno alle produzioni audiovisive in Calabria 2021.  La giuria ha così motivato la decisione: «The Good Mothers ci hanno catturato con i loro personaggi a più livelli, trattati con cura e lasciati evolvere sotto i nostri occhi. Eravamo commossi, ansiosi e, a volte, senza fiato. I creatori della serie sono stati meticolosi nel ricreare un mondo autentico e dettagliato, presentato da un cast stellare, con performance che hanno fatto battere i nostri cuori».

Interpreti e trama

The “Good Mothers”, che debutterà il 5 aprile in Europa sulla piattaforma streaming, con tutti i sei episodi disponibili al lancio, è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, Favolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo. Questa serie è un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.  Basato sull’omonimo bestseller del giornalista Alex Perry, premiato dalla Foreign Press Association, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad Central, The Last Kingdom), nominato ai Bafta, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai Bafta e agli Emmy (The Crown, Becoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (Sherwood, Il prodigio) e Wildside (L’amica geniale, Anna), una società del gruppo Fremantle. 

La location di Palmi (foto tratta da facebook)

Le riprese in Calabria 

«“The Good Mothers” – riferisce la Calabria Film Commission – è stata girata per 6 settimane in Calabria, anche con attori e professionisti calabresi che hanno lavorato sul set, dimostrando una sempre più qualificata professionalità. Quello che serve al cinema italiano per continuare a girare in Calabria. Le riprese sono state effettuate tra Reggio Calabria, Palmi e Fiumara: e proprio sulle location si è soffermata la giuria del premio (composta da Mette Heeno, André Holland e Danna Stern), nelle motivazioni, affermando che “la bella fotografia, la scenografia e le location hanno contribuito alla sensazione ultra realistica della serie – che è giusto, considerando che è basato su fatti veri, e su personaggi della vita reale – le donne coraggiose che hanno resistito a decenni di oppressione e misoginia e che hanno contribuito a far crollare la mafia calabrese». Così su facebook commenta Francesco Mollo: «Sono contento, prima di tutto perché la serie è ispirata alla storia vera di Lea Garofalo e delle altre donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta. Ma la soddisfazione è doppia perché la giuria ha dichiarato – nelle motivazioni – che “la meravigliosa fotografia, la produzione e le location hanno contribuito a far sembrare lo show ultra realistico, aspetto che è assolutamente giusto considerando che si basa su eventi realmente accaduti». (redazione@corrierecal.it)

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