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Servizi idrici nel Crotonese, i debiti pesano sul futuro

Il contenzioso sollevato da 12 comuni del territorio sulla gestione dell’acqua mettere a rischio il processo: il subentro di Sorical a Congesi

Pubblicato il: 23/02/2023 – 21:32
di Gaetano Megna
Servizi idrici nel Crotonese, i debiti pesano sul futuro

CROTONE Il ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria presentato da dodici comuni del Crotonese, aderenti al consorzio Congesi, convince la Regione a rivedere il cronoprogramma generale di subentro operativo del gestore unico d’ambito Sorical Spa. La Regione, quindi, corre ai ripari e prova a prendere tempo con un nuovo decreto del commissario dell’Arrical (decreto n. 9 del 20 gennaio 2023). l’obiettivo è quello di evitare che il prossimo 1 marzo, giorno fissato per l’udienza, il Tar Calabria possa accogliere il ricorso promosso dai Comuni del Crotonese, che costituiscono il Congesi, consorzio che attualmente gestisce il servizio idrico integrato nelle dodici realtà territoriali della provincia pitagorica.
Il contenzioso legale messo in campo dai dodici Comuni, secondo alcune indiscrezioni, pare abbia creato più di qualche apprensione alla Cittadella, «proprio per l’impatto nefasto che la concessione di un provvedimento cautelare potrebbe avere sul percorso di affidamento al gestore unico del servizio idrico integrato da parte della nuova autorità di gestione istituita con la legge regionale n. 10 del 2022».
Il timore del granello di sabbia che possa bloccare gli ingranaggi potrebbe, quindi, avere indotto l’autorità ad emettere in fretta e furia il decreto n. 9 del 22 febbraio scorso, che «rivede il cronoprogramma per il passaggio al gestore unico assegnando tempi molto più dilatati in una logica di maggior coinvolgimento e partecipazione delle amministrazioni coinvolte», ma lascia ancora in sospeso questioni importanti.
Leggendo il decreto si evince che «si prende atto delle criticità rappresentate dalle amministrazioni locali ed avvia un percorso di concertazione preventiva finalizzato ad analizzare le peculiarità di ogni gestione sul territorio».
Il provvedimento assunto lo scorso 22 febbraio «potrebbe, quindi, porre le basi per aprire un tavolo conciliativo finalizzato non solo a stabilire le modalità di subentro, ma anche e soprattutto la definizione del pregresso».
Il vero problema è proprio la questione del pregresso (questo aspetto non viene modificato), visto che fra Congesi e Sorical pendono una serie di contenziosi attinenti il costo della fornitura dell’acqua all’ingrosso. La Sorical chiede il pagamento di circa 25 milioni di euro, per debiti pregressi, che i Comuni non intendono pagare. Secondo i Comuni e lo stesso Congesi, i debiti pregressi dovrebbero automaticamente essere assorbiti da Sorical ,quale soggetto subentrante nella gestione del servizio così come prevede la normativa nazionale.
L’altra questione che resterebbe in sospeso riguarda l’impostazione che si intende dare per la riscossione delle bollette. La Sorical diventa soggetto che emette le bollette e incassa il fatturato, mantiene per sé le somme dovute per la fornitura dell’acqua e scaricherebbe sui Comuni il mancato incasso dovuto alla morosità dell’utenza.
I Comuni, in ogni caso, nei propri bilanci dovrebbero garantire le spese storiche per le forniture dell’acqua. Sono tutte questioni che hanno spinto i Comuni a presentare il ricorso al Tar Calabria. Arriva il decreto firmato dal commissario straordinario Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, Bruno Gualtieri, che rappresenta una novità importante, ma questo non viene considerato sufficiente per abbassare la guardia e i sindaci che aderiscono al Congesi, domani torneranno ad incontrarsi per valutare nuove strategie da mettere in campo per raggiungere l’obiettivo di modificare il progetto che scarica sugli stessi Comuni costi e responsabilità. (redazione@corrierecal.it)

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