COSENZA Sono trascorsi 20 anni da quel 23 febbraio 2003, quando Luigi Sebillo, 15enne di Praia a Mare, scomparve nel nulla nelle acque antistanti l’Isola di Dino. Il caso resta ancora aperto. Il legale della famiglia del giovane, l’avvocato Francesco Liserre, nel 2017 ha convinto la Procura di Paola a riaprire l’inchiesta. Tuttavia è dal 17 settembre 2021 che la famiglia Sebillo e il legale attendono la riserva della Camera di Consiglio del gip di Paola in merito all’opposizione presentata contro l’ennesima richiesta di archiviazione.
Il pubblico ministero, infatti, aveva chiesto di archiviare il caso trovando però l’opposizione dell’avvocato Liserre che aveva ottenuto da parte del gip, Rosamaria Mesiti, il decreto di fissazione di udienza in Camera di Consiglio. In attesa della pronuncia, resta viva una flebile speranza per la famiglia Sebillo desiderosa di conoscere la verità sulla scomparsa del proprio figlio.
Cosa è successo il 23 febbraio del 2003? Che fine ha fatto Luigi Sebillo? Dopo la denuncia della scomparsa, sono state avviate immediatamente le ricerche che però non hanno avuto esito positivo. Un giovane, alto un metro e ottanta, è letteralmente svanito nel nulla, inghiottito dal silenzio e seppellito dall’omertà. Tra le tante ipotesi investigative, anche la pista che porta ad un possibile sequestro. L’episodio del presunto annegamento, dunque, sarebbe stato solo un tentativo da parte dei presunti rapitori di depistare le indagini e sviare gli investigatori. A distanza di 20 anni da quel giorno, la famiglia Sebillo non si arrende, la ricerca della verità continua.
(f.benincasa@corrierecal.it)
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