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Bonanno: «L’allattamento un pilastro nella prevenzione nei primi mille giorni di vita del bambino»

Il dirigente medico dell’Uoc di Neonatologia dell’Annunziata: «A Cosenza da più di vent’anni la banca del latte umano»

Pubblicato il: 26/02/2023 – 14:24
Bonanno: «L’allattamento un pilastro nella prevenzione nei primi mille giorni di vita del bambino»

LAMEZIA TERME «I primi mille giorni di vita del bambino vanno dal momento del concepimento fino al compimento del secondo anno di età, si tratta di un’età delicatissima perché è il momento in cui si formano gli organi e gli apparati dell’organismo, soprattutto il cervello». La Calabria è tra le regioni con il più alto tasso di natalità a livello nazionale. Secondo i dati del 2022 la media regionale è di 7,1 nati per mille donne fertili. In Italia la media è al 6,8. È dedicata alla neonatologia l’ultima puntata di “Salute e Sanità”, andata in onda ieri sera sull’Altro Corriere Tv, canale 75. Ospite in studio di Soave Pansa la dottoressa Elvira Bonanno, dirigente medico dell’Unità Operativa complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale Annunziata di Cosenza.

Lo sviluppo nei primi mille giorni di vita

«Nei primi 2 anni di vita le dimensioni del cervello del bambino sono simili a quelle nell’adulto, non solo in termini numerici di neuroni, ma anche di sinapsi, di connessioni tra neuroni. Fino a non molto tempo fa si pensava che le caratteristiche di ogni essere umano dipendessero dai geni ereditati, dalla madre e dal padre», ha spiegato la specialista, che ha aggiunto: «Gli studi di epigenetica dimostrano che non sono soltanto i geni ereditati, ma è l’ambiente circostante che può regolare l’espressione di questi geni. Noi non siamo soltanto geneticamente determinati, ma anche l’ambiente circostante e le persone con cui viviamo a contatto gli stress ambientali, gli inquinanti possono interferire nella regolazione e nell’espressione di questi geni, come un interruttore che accende alcuni geni e ne spegne altri. È molto importante questo dialogo tra geni ed ambiente, soprattutto in questi primi 2 anni di vita in cui l’organismo è plastico, nel senso che risente degli stimoli esterni dell’ambiente esterno ed è facilmente modellabile. I primi mille giorni vanno intesi come una finestra di opportunità, perché possiamo intervenire precocemente per far crescere sano il bambino, che poi sarà un adulto sano e per evitare poi anche il tramandare delle malattie anche alle future generazioni. Si è visto che molte delle malattie in epoca adulta dipendono proprio da questa interazione che si viene a creare nei primi mille giorni di vita».

Prevenzione e buone pratiche da seguire

Diverse le buone pratiche da adottare sin da quando si decide di avere un bambino. «C’è stata una presa di coscienza – ha detto la dottoressa Bonanno – nel produrre un documento, nel 2000, proprio sulle strategie d’azioni che si possono fare in questi primi mille giorni di vita. Anche la Regione Calabria ha recepito questo documento dell’istituto Superiore della Sanità ed è stato poi ripreso nel piano di prevenzione della Regione Calabria del 2020-2025, c’è proprio un capitolo che si interessa sulla salute della donna e del bambino nei primi giorni di vita». Si inizia già nel momento in cui si desidera avere un bambino: «Possiamo mettere in pratica delle buone azioni delle strategie con l’assunzione da parte della donna dell’acido folico, che è una vitamina necessaria al buon sviluppo del sistema nervoso centrale». Fondamentale adottare stili di vita adeguati, «quindi non utilizzare alcolici, droghe, fumo di sigaretta sia attivo che passivo, per poi arrivare al momento della nascita». «Già in sala parto – ha spiegato ancora la specialista – noi possiamo fare tanto, innanzitutto praticando il “contatto pelle a pelle”: appena nasce il neonato viene posto nudo sul petto della mamma. In questo modo gli si dà la possibilità di esplorare, di ricercare da solo il capezzolo della mamma e favorire un attaccamento davvero molto precoce al seno».

L’importanza dell’allattamento

Focus poi sull’importanza dell’allattamento. L’allattamento naturale resta il pilastro delle strategie di prevenzione che si possono fare nei primi mille giorni di vita. Questo ce lo suggerisce anche l’Organizzazione della sanità, che ha promulgato i 10 passi sull’allattamento. Uno di questi ci raccomanda fortemente di utilizzare l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita. Sono pochissime le controindicazioni, – ha spiegato poi Bonanno – si cerca sempre di sostenere e di promuovere l’allattamento al seno anche quando ci sono all’inizio delle piccole difficoltà». I benefici dell’allattamento si riscontrano sia sul neonato che sulle mamma, perché previene alcune malattie, come il tumore al seno, il tumore all’ovaio, l’osteoporosi. Si cerca sempre di sostenere e di promuovere l’allattamento al seno anche dove ci sono all’inizio delle piccole difficoltà. Ed è lì che entra in gioco l’esperto. E questo lo si fa anche nel caso in cui c’è una separazione, quando cioè il bambino viene separato dalla mamma perché necessita di cure in reparto di degenza di neonatologia. Anche in questo caso dobbiamo impegnarci perché la mamma continui a produrre latte. Dove ci sono bambini ricoverati, prima di passare al latte in formula, al latte artificiale, promulgare l’utilizzo del latte umano donato».

A Cosenza la banca del latte

«Nella nostra unità operativa – ha detto Bonanno – esiste da più di 20 anni la banca del latte. A Cosenza la banca del latte umano donato si sostiene grazie alla generosità delle mamme volontarie e donatrici che vengono opportunamente selezionate mediante esami di laboratorio. Il latte viene controllato, pastorizzato, congelato e messo a disposizione dei lattanti critici. A tal proposito c’è anche un accordo con il Comune di Cosenza e i vigili urbani, a domicilio prelevano il latte che queste mamme donatrici tirano e lo portano direttamente in reparto opportunamente conservato. Dal 2016 la banca del latte umano di Cosenza è diventata banca regionale. C’è il progetto di rifornire anche le altre terapie intensive neonatali del latte umano donato per dare la possibilità ai neonati estremamente malati di usufruire dei benefici del latte materno».

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