PAOLA «Parlare ai ragazzi non è mai tempo perso, forse è tempo perso parlare agli adulti. Oggi chi è disonesto tornerà a casa disonesto», il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha preso parte alla marcia della pace al Santuario di San Francesco. Ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, ma all’interno del Santuario – nel corso del suo intervento- si è rivolto ai giovani. «Sono qui anche perché voglio bene a Don Mimmo Battaglia, una persona che induce alla riflessione». sostiene Gratteri che aggiunge: «C’è gente in giro che tenta di sdoganare lo spaccio di droga e parla di di liberalizzazione. Oggi essere ragazzi è pericoloso, è più difficile rispetto ai miei tempi. C’è molta droga e ci sono molti pedofili». Il procuratore continua il suo intervento: «Chi dice che la droga non crea dipendenze sbaglia, vi invito a fare visita alle comunità terapeutiche». Poi la “bacchettata” agli insegnanti: «Fate tanti progetti durante l’anno, forse troppi, ma dedicate un giorno e portate i ragazzi nelle comunità dove ci sono i tossicodipendenti, dove c’è chi si cura dalla ludopatia o dall’alcolismo. E’ più importante di una giornata dedicata alla legalità».
Il procuratore poi si è soffermato sulla tragedia di Cutro, sul naufragio costato la vita a 59 migranti. «Ho visto tutti i politici battersi il petto, tutti indignati. Ho sentito le stesse frasi pronunciate quando sono morti nel canale di Sicilia circa 300 profughi. La verità è che fra tre giorni dopo i funerali, ci sarà un altro argomento da prima pagina e ad occupare i tg, la vita corre veloce e digeriamo tutto». Secondo Gratteri: «Nessuno ha la voglia, di andare a sud del deserto del Sahara per vedere cosa sta accadendo. Sono stato in Africa ed ho conosciuto da vicino la povertà, la disperazione di una madre che deve decidere quale figlio far vivere perché non ci sono medicine». Poi l’appello: «Non buttiamo i soldi per i salvataggi nel Mediterraneo, ma andiamo in Africa e con meno di un quarto della spesa possiamo aiutare chi ha bisogno».
«Oggi si parla di pace e bisognerebbe organizzare più manifestazioni», continua Gratteri. Il procuratore della Dda di Catanzaro si sofferma sul valore dell’Italia in Europa, sul ruolo dell’Onu. «Ogni sera vedendo il Tg, osservo filmati cruenti, feroci e violenti sul conflitto in Ucraina. Si discute di armi da inviare, si chiedono sempre più armi». «E’ possibile – si chiede – che non si è capaci di imporre la pace? Avete sentito parlare di Onu, questo sconosciuto, un organismo debole mi ricorda il pensiero debole del filosofo Vattimo. L’Onu è sparito, a cosa serve?». Il procuratore chiosa: «Cinque Paesi passano le carte, gli altri – Italia compresa – non contano nulla. Dobbiamo continuare a resistere, a tenere la schiena dritta e non piegarci».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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