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Strage di migranti, il governo: «Fermare le partenze». Le Ong: «Criminale assenza di soccorso»

La tragedia di Crotone diventa terreno di scontro politico a livello nazionale. Mancuso: «Europa predica bene e razzola malissimo»

Pubblicato il: 26/02/2023 – 11:19
Strage di migranti, il governo: «Fermare le partenze». Le Ong: «Criminale assenza di soccorso»

Sono tante le reazioni per la tragedia che si è verificata al largo di Crotone e ha causato la morte, in un naufragio, di una quarantina di persona, tra cui alcuni bambini. Se per il ministro dell’Interno Piantedosi e per la premier Giorgia Meloni è necessario «fermare le partenze», il leader di Azione Carlo Calenda, in un tweet, scrive che «le persone che sono in mare vanno salvate a tutti i costi, senza penalizzare chi aiuta a farlo. Le rotte di immigrazione illegale vanno però chiuse, altrimenti continueremo ad assistere a questa strage quotidiana». La nuova tragedia diventa terreno di scontro politico. Alfredo Antoniozzi che «gli sciacalli tacciano e riflettano sui danni provocati dall’assenza di qualsiasi rapporto diretto con l’Africa. Simili tragedie sono già avvenute e solo seguendo la linea di Giorgia Meloni di un piano Mattei si potrà portare l’Europa a una stagione che porti a spezzare i vergognosi viaggi della morte». «Ancora una catastrofe nel Mediterraneo – scrive invece su twitter l’ong tedesca Sea Watch –. Dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno». Per Sergio Di Dato, capo progetto di Medici Senza Frontiere «è umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili. È un pugno nello stomaco». Sulla spiaggia di Steccato di Cutro, intanto, continua la conta dei morti. Tutti partiti dalle coste della Turchia per sfuggire alla povertà o a regimi liberticidi.

Meloni: «Chi specula su questi morti ha esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole»

«Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini. E’ criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ‘biglietto’ da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro. Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole». Lo si legge in una nota della Presidenza del Consiglio.

Piantedosi: «Fermare le partenze»

«Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi». Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Ferro: «Rabbia per una tragedia annunciata, fermare i trafficanti»

«E’ una tragedia di dimensioni immani quella che si è consumata lungo la costa della Calabria, dove il naufragio del peschereccio su cui hanno attraversato il Mediterraneo è costato la vita a decine di migranti, molti bambini, un neonato di pochi mesi. E’ un giorno di profondo dolore, ma c’è anche tanta rabbia perché la morte di queste donne, di questi uomini, di questi bambini, è una tragedia annunciata. L’unico modo per impedire davvero di mettere a rischio migliaia di vite umane è impedire che queste maledette carrette del mare continuino a partire dalle coste dell’Africa. Bisogna fermare i trafficanti che continuano a sfruttare la disperazione e le speranze di queste persone, mettendole in mare con imbarcazioni sempre più inadeguate. Siamo impegnati quotidianamente a salvare naufraghi nel Mediterraneo con le nostre unità militari, ma anche a contrastare con ogni mezzo l’immigrazione clandestina, anche attraverso accordi internazionali con i paesi di partenza, e garantire il diritto di asilo con corridoi umanitari legali e sicuri. Voglio intanto ringraziare tutti coloro che sono impegnati in queste ore a soccorrere i sopravvissuti e ricercare i dispersi, dalla Guardia Costiera, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, a tutto il personale sanitario e della Protezione civile, ai volontari». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI).

Conte: «Basta slogan, l’Europa sia davvero presente»

«Decine di morti, anche bambini. Vite ingiustamente spezzate, il Mediterraneo che si macchia ancora di sangue. Ora serve mettere da parte gli slogan e far sì che l’Europa sia davvero presente, solidale e compatta nel gestire e controllare i flussi migratori. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri valori, alla speranza che era negli occhi di chi oggi ha trovato la morte». Lo scrive sul suo profilo Facebook, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Mancuso: «L’Europa predica bene e razzola malissimo»

«Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile». Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: «Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che predica bene e razzola malissimo».
Aggiunge: «Ogni volta, si è indotti a credere che l’Europa si occuperà – finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa -,  delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercé dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà».

De Nisi: «La strage va fermata. Serve fermezza nei confronti dell’Unione europea»

«Il bilancio della tragedia davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro aumenta di ora in ora, tra morti annegati e dispersi. Il mio pensiero va alle vittime, a quegli uomini, a quelle donne e ai tanti bambini che, confidando in un futuro migliore, hanno vissuto una tragedia incommensurabile. E’ davvero giunta l’ora in cui la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza per evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi». Così il consigliere regionale Francesco De Nisi a poche ore dal drammatico naufragio sulle coste calabresi.
«Quella di oggi – prosegue il consigliere – è soltanto l’ultima delle tragedie che hanno segnato negli ultimi anni i “viaggi della speranza” degli immigrati e la conta dei morti in mare. Ritengo irrimandabile il momento in cui il governo regionale e soprattutto quello nazionale, intervengano con la dovuta fermezza nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima, assumendosi le proprie responsabilità, non lasci più sola la Calabria e intervenga con mezzi e risorse adeguati ad impedire che tragedie di tali proporzioni si possano ripetere in futuro».
«Le persone – conclude De Nisi –  che si trovano in mare in situazioni di emergenza vanno salvate a tutti i costi, ma la strage va fermata prima possibile con le adeguate iniziative a tutti i livelli istituzionali. Un plauso a tutte le forze che in queste ore stanno operando in Calabria per le ricerche e per aiutare i sopravvissuti».

Bruni: «Tragedie inaccettabili per un Paese civile»

«Ancora una strage degli innocenti che si consuma nel nostro territorio, al largo delle nostre coste, sulle nostre spiagge. Un barcone della speranza carico di 250 persone, comprese donne, anziani e bambini si è spezzato in due per le condizioni avverse del mare facendo naufragio. Ci sono già 40 vittime ma il bilancio è destinato ad aumentare. Tante sono state recuperate in mare, altre  ritrovate sulla spiaggia di Curto, in località Steccato». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Capo del Gruppo Misto in Consiglio Regionale. «Tra loro – continua Bruni – un bambino di tre anni, uno di sette e un neonato. Persone che cercano di sfuggire alle torture in patria, a guerre ingiuste e a persecuzioni, hanno trovato una morte orribile lontano da casa. Non è il momento di fare polemica ma un governo di un Paese civile dovrebbe cercare, insieme all’Unione Europea, un modo per alleviare queste sofferenze e trovare un sistema perché non si ripetano tragedie così. Al di là della tristezza per le tante vite spezzate, voglio ringraziare personalmente chi, tra enormi difficoltà e sacrifici, quotidianamente butta il cuore oltre l’ostacolo per tutelare una vita, dalle Forze dell’Ordine, alla Capitaneria di Porto, ai medici, ai volontari. Salvare un essere umano è come salvare il mondo e mai come oggi ne abbiamo tutti davvero bisogno».

La Cgil: «Politiche sbagliate sono la causa delle stragi»

«Ancora una volta piangiamo decine di vittime: donne, uomini e bambini partiti su un barcone alla ricerca di una vita migliore, o semplicemente alla ricerca di una possibilità di sopravvivenza. Ma piangere non basta. La prima causa di queste stragi va rintracciata nelle politiche sbagliate». Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Cgil Calabria.
«Le politiche europee e del nostro Paese, che insistono sulla esternalizzazione delle frontiere, sulla perseguibilità di chi soccorre e non di chi sfrutta, sulla chiusura dei porti, sono la prima causa di queste tragedie. Non si tratta di speculare, si tratta di dire le cose come stanno e assumersi le proprie responsabilità».
Per la Cgil nazionale e la Cgil Calabria: «Occorre favorire politiche di coesione e di sviluppo delle aree più povere del mondo, fermare le guerre, garantire la libera circolazione delle persone, favorire una diversa distribuzione delle ricchezze. Occorre – aggiungono – istituire corridoi umanitari, superare gli accordi di esternalizzazione delle frontiere, rivedere il Trattato di Dublino e il Memorandum con la Libia, impegnarsi per politiche di accoglienza per rifugiati e profughi».
«Le stragi continueranno finché non ci sarà un cambio radicale delle politiche che considerino l’immigrazione un fenomeno strutturale e non un problema di sicurezza», concludono Cgil nazionale e Cgil Calabria.

Voce: «Profondo dolore per la tragedia»

«Quello che è avvenuto al largo di Steccato di Cutro è una tragedia. Mentre mentre si stanno ancora raccogliendo aggiornamenti, le notizie che sono già pervenute sono drammatiche». Lo afferma il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dopo il naufragio di migranti con decine di vittime. «Avvertiamo – aggiunge – un profondo dolore che in questo momento accomuna tutta la comunità cittadina. Ci siamo immediatamente attivati attraverso il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per dare il nostro supporto alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e a tutti coloro che in queste ore sono impegnati sul posto della tragedia».

Nesci: «Non ci sono parole per esprimere il dolore»

«Una tragedia senza fine. Le immagini dei corpi di migranti, tra cui quello di un neonato, rinvenuti sulle coste calabresi, sono davvero strazianti.  L’Europa continua a fallire nell’individuazione di una politica dell’immigrazione adeguata a scongiurare drammi come quello avvenuto a largo di Crotone. Non ci sono più preghiere o attestati di cordoglio che possano contenere la dimensione di tanto dolore». Così l’eurodeputato di FdI- Ecr Denis Nesci.

Staine: «Europa ancora troppo lontana»

«Sono profondamente addolorata per la tragedia che ha visto morire in mare numerosi migranti, tra cui molte donne e bambini, a largo di Crotone. Un triste fatto che ci mette di fronte ad una umanità che continua a chiedere aiuto a trafficanti senza scrupoli, mentre l’Europa è ancora lontana dal trovare una soluzione che preveda l’aiuto nei paesi d’origine e la fine, così, di un fenomeno senza regole che ha costi umani elevatissimi e che continua a favorire le mafie legate ad esso».

Anci Calabria: «Quando non si decide accadono queste tragedie

«La morte di decine di persone tra cui anche tanti bambini e neonati ci lascia nello sconcerto più totale e, allo stesso tempo, ci invita a non rimanere inermi davanti a quanto accaduto». Lo dichiara Giovanni Papasso a nome di tutti i sindaci dei Comuni di Anci Calabria in qualità di presidente facente funzioni e delegato dal Consiglio regionale Anci a traghettare l’associazione all’assemblea congressuale regionale convocata per il prossimo 31 marzo. «Esprimiamo innanzitutto – afferma Papasso – solidarietà e affetto nei confronti delle famiglie protagoniste di queste immane tragedia. L’Anci non manca mai di rispondere “presente” ogni volta che si rende necessario uno impegno straordinario mettendo a disposizione le proprie comunità. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo per il futuro». «Come Anci, già a livello nazionale – rimarca ancora il sindaco di Cassano – avevamo sottolineato come il tema delle rotte fosse un aspetto particolarmente complesso da tenere in considerazione nelle politiche di governance del fenomeno. Non ci interessa fare polemica perché quando succedono eventi del genere bisogna solo lavorare per evitare che accadano di nuovo, ma il tragico episodio di stamattina rilancia con prepotenza la questione mai sopita della discussione sulla gestione dei flussi migratori e della pericolosità delle rotte. Un dibattito che deve riguardare sia il Governo Italiano sia, soprattutto, l’Europa perché eventi drammatici come questi succedono quando di sceglie di non intervenire con decisione». «In questa triste giornata – chiude Papasso – il pensiero di noi Sindaci va, in particolare, ai tanti bambini in cammino costretti a cercare altrove il proprio futuro e dove, invece, spesso trovano la morte proprio perché costretti ad affrontare, come stavolta, rotte sempre più pericolose».

Furgiuele: «Basta scafisti disonesti»

«Rabbia e profonda tristezza si agitano nel mio cuore per questa ennesima sciagura del mare. Non possiamo più tollerare scafisti disonesti e imperiti che spacciano morte a migliaia di disperati. Non è giusto. Oggi più che mai, continua l’impegno della Lega per la legalità affinché non ci siano più tragedie nelle nostre acque». Così il deputato della lega Domenico Furgiuele.

Minasi: «Tragedia annunciata»

«Un’ennesima tragedia in mare, una tragedia di dimensioni immani e, purtroppo, annunciata. Al dolore, quindi, si unisce la rabbia. L’unico modo per impedire di mettere a rischio altre vite umane, è fermare questi scafisti che, sfruttando la situazione, incassano soldi sulla pelle delle persone, mettendole in viaggio con mezzi sempre più insicuri. Come Lega, continueremo la nostra battaglia contro l’illegalità affinché non si ripetano tragedie del genere». Lo dice la senatrice calabrese della Lega Tilde Minasi.

Baldino: «Sbaglia chi propone facili soluzioni»

«Apprendo con profonda sofferenza della tragedia che si è consumata questa notte al largo di Crotone. Di fronte ad una simile disgrazia non si speculi sulla pelle delle persone che hanno perso la vita, ma ci si interroghi sulle cause e sulle possibili reali soluzioni a quello che sembra un fenomeno sociale globale che non si fermerà né con gli slogan, né con la repressione. Le persone che hanno sfidato la morte per approdare in Europa, secondo le prime ricostruzioni, provenivano da Iran, Afganistan e Pakistan, paesi lacerati da anni di conflitti e segnati da azioni politiche internazionali fallimentari, paesi in cui all’instabilità interna si aggiungono tragedie ambientali che fanno insorgere tra i loro abitanti il desiderio di cercare una vita migliore altrove e il loro altrove è la nostra Europa di cui l’Italia è solo porta di accesso. Per questo è necessario che sugli arroganti nazionalismi vinca la solidarietà europea, con azioni volte ad allargare le vie legali di accesso nei Paesi europei e un’attività di sorveglianza ricerca e soccorso dei nostri mari che sia costante. È necessario che Paesi come l’Italia non siano lasciati soli nella gestione di un fenomeno che riguarda tutto il popolo europeo. Chi propone facili e irrealizzabili soluzioni, come il blocco navale, per un fenomeno così complesso vuole semplicemente continuare a speculare sulla pelle delle persone in difficoltà, soffiando sul fuoco dell’intolleranza alimentato dal disagio sociale in cui versano molti nostri concittadini. Chi propone ed emana leggi e leggine speciali fatica a prendere atto del loro fallimento. Quelle stesse persone che oggi invitano a non speculare sulla tragedia nonostante abbiano costruito carriere politiche sui migranti dovrebbero solo abbassare la testa e lavorare seriamente ad un confronto europeo che porti ad una soluzione solidale, efficace e stabile. Il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, alla popolazione crotonese e alle istituzioni impegnate nella gestione di questa tragedia». Lo afferma Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S a Montecitorio. 

Straface: «L’Ue si nasconde mentre la Calabria piange»

«Esprimo grande dolore per la tragedia consumatasi nel mare di Crotone che colpisce e commuove tutti. Bambini, donne, uomini, le cui vite sono state spazzate via dal mare per mano dell’uomo e di trafficanti senza scrupoli, devono trovare giustizia. Ho espresso al presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari, umana e cristiana vicinanza». È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface. «Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’ordine, ai soccorsi impegnati a Steccato di Cutro. Questa immane tragedia deve però imporre una riflessione rispetto ai fenomeni migratori, e soprattutto alle politiche attuate dall’Unione Europea che ormai da troppo tempo lascia il nostro Paese in balia delle onde. Ne va dei principi solidaristici. La Calabria, sempre pronta a fare la sua parte ed anche di più, è ormai da anni impegnata ed abituata ad accogliere migranti, famiglie, bambini, donne, uomini, che finiscono in pasto ai criminali sperando di rincorrere un futuro migliore. L’Ue e tutti gli Stati membri si adoperino nel sostenere l’Italia e le regioni più colpite come la Calabria e la Sicilia. Concordo assolutamente con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: dov’è l’Europa che dovrebbe garantire politiche solidali, dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Ci auguriamo che le politiche del governo, tese a frenare il fenomeno, trovino sbocchi immediati. Ma mentre l’Ue si nasconde, la Calabria è costretta a piangere le vite di decine di innocenti».

Scalese: «Il dovere dell’accoglienza»

«Mai come davanti ai corpi esanimi di donne, uomini e bambini anche piccolissimi ci torna utile quanto scritto da Seneca: il grande dolore è muto. Davanti a questa tragedia umana della portata enorme che irrompe nella nostra vita quotidiana, mentre rimaniamo in silenzio per piangere decine di vittime sulle spiagge della costa jonica, non possiamo non chiederci quanti morti dovremo ancora contare perché il Governo e l’Unione europea decidano di intervenire, andando oltre l’applicazione di misure preventive». E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Area vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese. «Una tragedia che arriva pochi giorni dopo l’approvazione alla Camera del recente decreto in materia di immigrazione, e che nel modo più doloroso richiama l’attenzione sull’urgenza di un’azione comune degli Stati in materia di migrazione, che prima di essere un “problema” economico e sociale, è una questione di umanità – afferma ancora Scalese -. Nell’esprimere, quindi, il cordoglio per la morte di decine di vittime innocenti, nell’attesa di una doverosa assunzione di responsabilità da parte dei soggetti istituzionali titolati, non ci resta che sottolineare l’importanza dell’impegno nell’accoglienza e nella protezione dei migranti e in particolare di quelli più vulnerabili, come minori soli, anche molto piccoli, mamme e bambini».

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