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Aeroporto di Lamezia e bando Sacal per spazi duty free, la protesta di Fisascat Cisl: «Inqualificabile»

Il segretario generale Lo Papa si è autoconvocato con una delegazione di lavoratori per l’1 marzo dalle ore 10

Pubblicato il: 28/02/2023 – 16:08
Aeroporto di Lamezia e bando Sacal per spazi duty free, la protesta di Fisascat Cisl: «Inqualificabile»

LAMEZIA TERME «La storia si ripete. Ancora una volta la Sacal affida un servizio in gestione senza prevedere le clausole sociali. Un modo di procedere inqualificabile, specie per una società a partecipazione pubblica».  Il Segretario Generale di Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa, commenta così l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento di spazi per la vendita di prodotti duty free nell’area air side dell’aeroporto di Lamezia Terme. Un avviso sul quale la Fisascat ha molto da dire, tanto da chiedere più volte alla società un incontro. Visto il silenzio che ne è seguito e visto che giovedì due marzo scadranno i termini per la partecipazione al bando, Lo Papa si è autoconvocato con una delegazione di lavoratori per domani uno marzo dalle ore 10.

«Possibile dispersione di personale»

«Mancano totalmente clausole di salvaguardia del personale o altre misure che possano tutelare i livelli occupazionali – spiega il Segretario Generale – e questo comporta il concreto rischio di perdita del posto di lavoro per il personale che attualmente è impiegato nello scalo con la conseguente dispersione delle professionalità acquisite in un momento storico così delicato». «Parliamo di famiglie monoreddito, di lavoratori impiegati nello scalo anche da venti anni e che ora rischiano di dovere andare a casa con scarse probabilità di trovare un nuovo spazio nell’attuale scenario occupazionale. Quella che si sta portando avanti insomma rischia di essere una vera e propria macelleria sociale».  Ma non solo. Nel bando viene richiesto come prerequisito per i partecipanti un «fatturato annuo medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari 2020-2021-2022 pari ad almeno € 1.500.000,00».  Una cifra importante che difficilmente le aziende calabresi riescono a coprire e che le vedrà quindi escluse. «Vogliamo sapere – afferma Lo Papa – perché siano stati posti dei requisiti che si sa essere difficili da possedere per le nostre imprese e perché nel bando manchino le clausole di salvaguardia per gli attuali lavoratori. Fino ad ora il confronto è stato evitato e giunta l’ora – conclude – che la Sacal capisca che le organizzazioni sindacali non possono essere ignorate e la dignità dei lavoratori calpestata!».

Il bando

La Sacal nei giorni scorsi ha pubblicato una manifestazione di interesse annunciando la disponibilità delle aree per l’esercizio di attività commerciali Retail in zona Partenze area “Air side” che intende assegnare mediante procedura di selezione. «Gli spazi da affidare – si legge – consistono in complessivi mq 205 (duecentocinque) – da destinare all’esercizio dell’attività di vendita di prodotti in regime di Duty Free (profumeria, tabacchi, liquori, confectionary, prodotti enogastronomici, convenience store, cartoleria, souvenirs, travel essential). Per i prodotti enogastronomici tipici è consentita la vendita al pubblico solo di prodotti preconfezionati sigillati, ed è espressamente vietato il consumo da parte del pubblico all’interno del punto vendita». «Le aree oggetto del presente Avviso – è riportato nel bando – saranno disponibili a partire dal 01/06/2023, qualora le stesse dovessero essere consegnate successivamente alla data suindicata, slitterà la data di decorrenza del Contratto. Gli operatori economici interessati alla selezione devono essere in possesso dei requisiti di seguito riportati i quali devono sussistere al momento della presentazione della manifestazione di interesse a attestati mediante relative dichiarazioni: a) requisiti di ordine generale di cui agli art. 80 del D. Lgs. n. 50/2016 (Allegato C); b) certificata iscrizione alla CCIAA da almeno due anni, con oggetto sociale comprendente ovvero compatibile con l’oggetto della procedura (copia della visura camerale) e avere forma di società di capitali; c) possesso di tutte le licenze ed autorizzazioni prescritte dalla vigente normativa per l’esercizio dell’attività in oggetto, nonché di essere in grado di predisporre l’organizzazione necessaria per la gestione dell’attività da dimostrare attraverso almeno 1 punto vendita presente su scali aeroportuali internazionali, in Italia o all’estero, e/o altre strutture commerciali complesse ad alta frequenza di pubblico e con orari similari a quelli degli scali aeroportuali (es. Stazioni ferroviarie, autostrade, centri commerciali ovvero altre strutture assimilabili); d) documentazione attestante, ai sensi dell’art.83 del D. Lgs. 50/2016, che il concorrente ha realizzato un fatturato annuo medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari 2020-2021-2022 pari ad almeno € 1.500.000,00 (Euro unmilionecinquecentomila/00) I.V.A. esclusa, generato dall’attività in oggetto.

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