CROTONE Dopo il recupero del corpo di stamattina salgono dunque a 64 le vittime del grave naufragio, che si consumato a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Intanto slitta l’apertura della camera ardente annunciata per le dodici di oggi. La decisione era stata presa ieri sera in una riunione tenutasi in Prefettura. Slitta, perché, non si sono ancora concluse le indagine mediche sui poveri resti. D’altronde questa mattina non era stato ancora portato al PalaMilone, la struttura sportiva di proprietà del Comune di Crotone, il corpo della ragazza quattordicenne recuperato ieri. Non si conosce ancora la data dei funerali, che potrebbero tenersi nella giornata di domani. Tutto dipende dal via libera che dovrà dare il medico che sta eseguendo l’analisi dei corpi dilaniati.
Davanti al PalaMilone c’è un continuo via vai gente comune che porta fiori e lì deposita davanti alla cancellata della struttura, che in tempi normali ospita iniziative sportive e altre manifestazioni importanti. La gente prega in tutte le lingue. L’ingresso è ovviamente interdetto e l’accesso è consentito a qualche parente o agli addetti ai lavori. Dalle 15,30 di oggi sarà permesso anche ai rappresentanti della stampa di entrare a piccoli gruppi.
Uno dei parenti, un afgano di 23 anni (Aladin), ha rilasciato qualche dichiarazione alla stampa. Aladin ha raccontato di essere arrivato oggi dalla Germania dove lavora. Nella tragedia di Steccato di Cutro ha perso uno zio e tre cugini (i figli dello zio). Con loro aveva mantenuto un contato telefonico sino a pochi minuti prima che scoppiasse l’inferno, che ha ridotto in pezzi la bagnarola che trasportava centinaia di persone. Il numero preciso delle persone a bordo non lo conosce nessuno, così come non è noto il numero preciso dei morti.
I decessi si contano man mano che vengono recuperati i corpi straziati e senza vita. Aladin racconta di non avere riconosciuto lo zio quando i rappresentanti delle forze dell’ordine gli hanno mostrato la foto del cadavere: «Il suo corpo era devastato dall’acqua». Il giovane afgano dice che «i soccorsi sono arrivati in ritardo e se fossero stati più veloci non ci sarebbero stati morti». «Ora – ha continuato a dire – mi chiedo come devo fare a portare i corpi in Afghanistan o in Germania, chiedo aiuto anche allo Stato italiano».
Intorno a mezzogiorno al PalaMilone è arrivata la parlamentare del Pd Laura Boldrini, che ha lanciato severe critiche al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Ha definito “improponibili” le dichiarazione che Piantedosi ha fatto il giorno della sua visita a Crotone. «Piantedosi – ha detto Boldrini – non ha mai dedicato un’ora del suo tempo a queste sciagure, se lo avesse fatto non avrebbe detto quelle cose, i genitori non sono irresponsabili e se mettono i loro figli su quelle barche è perché vogliono dar loro un futuro migliore».
Boldrini ha portato un mazzo di fiori, che vanno ad aggiungersi a quelli già depositate da mane pietose anonime. Alla recinzione del PalaMilone, oltre ai fiori depositati a terra, spicca il cartellone dei tifosi della Curva sud della squadra di calcio del Crotone: «Silenzio e giustizia per le vittime del mare». (redazione@corrierecal.it)
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