CROTONE «Non c’è alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e Guardia di finanza». A parlare, in una lunga intervista rilasciata al “CorSera”, è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenuto pe rispondere alle polemiche nate dopo le sue parole sulla strage di migranti di Steccato di Cutro. «Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma», aggiunge Piantedosi che poi sostiene «occorre occuparci concretamente della disperazione delle persone, e non a chiacchiere, così anche da evitare simili naufragi, ci siamo mossi sin dal nostro insediamento intensificando i corridoi umanitari con numeri (617 persone) che mai si erano registrati in un così breve lasso di tempo. In soli due mesi abbiamo anche approvato il decreto flussi che consentirà l’ingresso regolare di 83.000 persone»
Il titolare del Viminale ha poi respinto l’accusa di presunti ritardi nell’intervento in mare per soccorrere l’imbarcazione in difficoltà. «Non c’è stato alcun ritardo. Ho presieduto la riunione a Crotone e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive. Per questo voglio ringraziare il personale che, mettendo a rischio la propria vita, interviene quotidianamente per salvare i migranti in difficoltà su barchini alla deriva e che navigano in condizioni di grave pericolo. È estremamente offensivo an che solo adombrare che abbiano derogato agli obblighi e alla innata vocazione». Intanto, è salito a 63 il numero dei morti della tragedia consumatasi nel tratto di mare antistante Steccato di Cutro. Oggi dopo le 12 sarà aperta la camera ardente e saranno celebrati i funerali delle vittime del naufragio.
x
x