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l’intervista

Strage dei migranti a Cutro, Occhiuto: «Rotta jonica sottovalutata»

Il governatore è stato sentito da diverse testate sul dramma: «Le Ong svolgono una funzione importante e non va impedita»

Pubblicato il: 28/02/2023 – 8:30
Strage dei migranti a Cutro, Occhiuto: «Rotta jonica sottovalutata»

CROTONE «Come calabresi ci sentiamo abbandonati, perché l’accoglienza dei migranti dipende solo dallo straordinario impegno dei nostri sindaci». A parlare a “La Stampa” è il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. «Solo l’anno scorso – continua – sono sbarcati in 18mila, anche se, rispetto alla Sicilia, è una meta meno pubblicizzata, diciamo. Noi non ci siamo mai lamentati, non abbiamo mai soffiato sul fuoco o parlato alla pancia dei calabresi. I quali, del resto, hanno sempre mostrato grande solidarietà nei confronti dei migranti e di questo sono orgoglioso. Forse perché la nostra è una terra che in passato ha patito il fenomeno dell’emigrazione, ma con una differenza: i calabresi partivano verso paesi che sapevano governare questo fenomeno». «Ci sentiamo assolutamente abbandonati, da tutti i governi nazionali: questo è in carica da fine ottobre, quindi ha poche responsabilità» – continua Occhiuto – «Mi ha confortato il fatto che il ministro Piantedosi sia venuto ad ascoltare le nostre preoccupazioni e richieste, a cominciare dalla necessità di ridurre le presenze nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, che ospita molti migranti in più di quelli previsti»

«Chi è disperato parte senza pensare ai rischi»

«La disperazione non può giustificare viaggi in cui si rischia la vita», ha sostenuto il titolare del Viminale. Sul punto, Occhiuto afferma che «razionalmente è corretto, perché molte di queste persone partono pensando di poter costruire una nuova vita, senza avere contezza di cosa significhi viaggiare in certe condizioni. Ma la verità è che, se uno è davvero disperato, parte senza pensare ai rischi». «Il governo – prosegue Occhiuto – fa bene a lavorare per limitare le partenze, dialogando con i Paesi di origine e di transito, ma l’urgenza è quella di potenziare gli strumenti europei per il soccorso in mare, a legislazione vigente». In merito alle organizzazioni non governative, «le Ong svolgono una funzione importante, soccorrendo i migranti in mare, e non va impedita. Ma è evidente che deve essere regolamentata». «Vorrei che l’Europa si muovesse su questa rotta – chiosa Occhiuto – come si è mossa per frenare quella balcanica. Poi se ci fosse qualcuno in più a dare una mano, capace di soccorrere in mare donne e bambini, sarebbe senz’altro positivo».

«Lo Stato sia più presente, grande attenzione da Piantedosi»

Sempre Occhiuto, in un’intervista a “La Verità” ha detto che «la rotta turca si è consolidata nel corso degli ultimi anni tra l’indifferenza generale delle istituzioni europee e persino le Organizzazioni non governative non l’hanno presidiata. Si è fatto tanto clamore, ma non c’era una sola Ong a pattugliare quel tratto di mare né nei giorni scorsi e neppure nei mesi precedenti. In Turchia – ha proseguito – ci sono 5 milioni di profughi, però, l’Europa è riuscita a convincere Ankara ad arginare le partenze lungo la rotta balcanica. Mi chiedo perché non abbia fatto la stessa cosa per la rotta via mare. Ed è sottovalutata, facendo le dovute eccezioni, anche nel racconto che se ne fa nel nostro Paese. Si parla sempre dei flussi dal Nord Africa, ma la rotta turca viene affrontata poco e male. Eppure noi calabresi da mesi vediamo sbarcare sulla costa jonica iraniani, afghani e siriani nel disinteresse generale. Tutto è demandato alla sensibilità e alla buona volontà di chi sta sul territorio e che se ne occupa senza alcuna lamentela. Spesso si tratta di bambini e di donne che scappano da Paesi in guerra e che cercano una vita migliore. Le vittime di questa sciagura hanno pagato migliaia di euro per inseguire un sogno che, purtroppo, Ii ha condotti alla morte. Ho registrato una grande attenzione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ho ringraziato perché è subito venuto in Calabria. Ed è già la seconda volta che viene in un mese. A Piantedosi ho chiesto un maggiore supporto delle strutture di governo soprattutto a Roccella Jonica, città che più di altre è stata chiamata negli ultimi anni a gestire l’accoglienza, ma anche di deflazionare il Cara di Isola Capo Rizzuto che vive una situazione di sovraffollamento e che bisogna alleggerire al più presto. Anche in questo caso sono arrivate delle precise rassicurazioni e non ho ragione di pensare che le nostre sollecitazioni non vengano affrontate nell’immediatezza. Mi pare evidente la volontà di volerci aiutare. Lo Stato ha dimostrato di esserci ma siccome il fenomeno dei flussi in Calabria sta diventando gigantesco deve essere ancora più presente. Ma soprattutto mi aspetto una rinnovata presa di coscienza dell’Europa che, presa dagli egoismi nazionali, non ha considerato che le frontiere non possono essere abbandonate a loro stesse. Devo dire però che ho accolto con interesse le dichiarazioni dei vertici dell’Unione europea. Anche perché, credo che ormai sia chiaro a tutti, la trascuratezza di alcune rotte pub generare tragedie come quella di Crotone. Su segnalazione di Frontex, come ha spiegato il ministro Piantedosi, era partita una motovedetta della Guardia di finanza ma é dovuta rientrare in porto a causa del mare forza 7, una condizione di oggettiva difficoltà. Questo però ci fa capire che vanno rafforzati gli strumenti ma anche le misure per il soccorso. Nel 2023 – ha concluso il governatore calabrese – l’Europa e i Paesi coinvolti da questi fenomeni devono essere in grado di effettuare i salvataggi in mare in qualsiasi condizione».

A “Radio Anch’io”: «I soccorritori hanno fatto un lavoro straordinario»

Dalla carta alla radio. Il governatore calabrese stamattina è intervenuto anche su “Radio Anch’io”, su Radio 1. «Sono testimone del fatto – ha dichiarato Occhiuto – che ci sono tanti uomini delle istituzioni, vigili del fuoco, personale della Capitaneria di Porto, Guardia di finanza, carabinieri, che in questi giorni stanno moltiplicando gli sforzi. Alcuni carabinieri si sono gettati in acqua alle 4 del mattino e hanno tratto in salvo alcuni migranti. Non si può gettare la croce addosso a queste persone, perché stanno facendo un lavoro straordinario. Certo è che gli strumenti in mare vanno potenziati. Ci è stato detto che non c’erano le condizioni per poter svolgere un’attività di salvataggio perché il mare era forza 7, e non c’erano imbarcazioni in grado di poter soccorrere questo barcone carico di migranti. Io dico che l’Europa dovrebbe essere più determinata anche nell’attività di soccorso dei migranti. È vero, bisogna evitare di farli partire, ma le persone che stanno in mare, quando si tratta di bambini, donne, gente che scappa dalla disperazione, vanno comunque tratte in salvo. Frontex ha dei protocolli, che prevedono sostanzialmente l’intervento di soccorso in mare e sarebbe utile che prevedessero pure l’utilizzo di imbarcazioni in grado di intervenire quando le condizioni del mare sono più critiche». Anche su Radio Anch’io Occhiuto ha parlato delle Ong: «Persone che salvano i migranti in mare servono – ha detto -. Le Organizzazioni non governative svolgono un lavoro importante. Certo, anche il fenomeno delle Ong va governato, regolamentato, e ha fatto bene il governo a intervenire, perché è fuori discussione che a volte dove stazionano le Ong si moltiplicano gli imbarchi e conseguentemente gli sbarchi».


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