COSENZA «Il Consiglio direttivo della Camera Penale di Cosenza, considerata la perdurante carenza di magistrati che affligge la Sezione penale del Tribunale di Cosenza, che, nonostante la innegabile abnegazione della Presidente Ciarcia e di tutti i giudici della stessa Sezione, sta determinando, riguardo ai giudizi Monocratici, la trattazione di un abnorme numero di processi da parte dei pochi magistrati e, dinanzi al Collegio, il frequente mutamento dei relativi componenti nel corso di uno stesso giudizio, con sostituzioni, anche, da parte della magistratura onoraria; ritenuto intollerabile, in merito al detto “turnover” di giudici, che la giustizia penale versi in condizioni tali da tramutare in regola la eccezione ai principi della oralità e della immediatezza, atteso che la prova non partecipata ma solo letta (“Bajrami”) o videoregistrata (“Cartabia”) deve restare relegata a extrema ratio del giusto processo accusatorio, dimodoché la deroga alla potenza di verità derivante dall’ascolto diretto mai costituisca la “panacea processuale” di disservizi degli Uffici giudiziari; ritenuto parimenti inconcepibile che dall’abnorme numero di affari penali “riversati” a ciascun giudice possano discendere: la violazione del diritto delle parti a essere giudicate da un giudice la cui serenità nella formazione del libero convincimento, al pari della terzietà e imparzialità, deve continuare a essere valore irrinunciabile, la violazione del diritto ad un processo dalla durata ragionevole, che è garanzia della presunzione di innocenza, soprattutto al cospetto della cosiddetta “confisca dell’improcedibile”, prevista dall’articolo 578 ter cod. proc. pen; letta, in tema dei diritti degli ultimi, i detenuti rei e presunti innocenti, la comunicazione prot. 2794 del 24.02.2023 con cui l’Amministrazione della Casa circondariale di Cosenza ha limitato i colloqui difensivi di una popolazione carceraria che oramai ha superato le 250 unità sino a ridurli, nel caso emblematico del regime di media sicurezza, da sei giorni e venti ore settimanali a quattro giorni e complessive dieci ore settimanali.
Ritenuto tuttavia auspicabile il contemperamento tra due esigenze di pari valore e rilevanza, evitare la recisione del rapporto con le istituzioni e intervenire efficacemente a garanzia dei segnalati diritti violati mediante una forma di protesta che, esclusivamente in questa prima fase, non pregiudichi l’attività degli Uffici giudiziari del Tribunale di Cosenza, che pertanto si individua nella astensione in bianco per la giornata di Sabato 11 marzo 2023, sin d’ora prevedendo, in assenza di interventi dell’Ufficio di Presidenza del Tribunale di Cosenza e dell’Amministrazione penitenziaria di Cosenza tesi al ripristinino delle garanzie e dei diritti dei detenuti e delle parti processuali nei termini segnalati, di disporre, conformemente all’articolo 2, comma 4 del “Codice di Autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli Avvocati, l’assunzione di ulteriori iniziative da lunedì 27 marzo».
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