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«Avvocati costretti a maratone per entrare in aula bunker». Camere penali in stato di agitazione

La protesta dei legali. «Noi percepiti come un ostacolo. Fatti gravi hanno rischiato di compromettere l’incolumità degli avvocati»

Pubblicato il: 02/03/2023 – 7:37
«Avvocati costretti a maratone per  entrare in aula bunker». Camere penali in stato di agitazione

Il Coordinamento delle Camere penali calabresi ha deliberato lo stato di agitazione. Il motivo della decisione è «l’insopportabile allontanamento fisico degli avvocati dallo spazio dell’aula bunker di Lamezia Terme dedicato ai parcheggi, che costringe i legali – a differenza di giudici e pm – a maratone chilometriche per “guadagnare” l’ingresso in aula ed esercitare il diritto di difesa». A firmare il documento sono il coordinatore delle Camere penali calabresi Valerio Murgano assieme ai presidenti delle Camere di Castrovillari, Liborio Bellusci, di Cosenza, Roberto Le Pera, di Crotone, Romualdo Truncè, di Lamezia Terme, Renzo Andricciola, di Locri, Rosario Scarfò, di Palmi, Giuseppe Milicia, di Paola, Massimo Zicarelli, di Reggio Calabria, Pasquale Foti, di Rossano, Giovanni Zagarese e di Vibo Valentia, Giuseppe Mario Aloi.

«L’avvocato avvertito come un ostacolo»

I legali sottolineano che «sono numerosi i documenti con cui l’Avvocatura calabrese ha denunciato l’attacco alla dignità e al decoro della toga, posto che l’idea che l’avvocato possa rappresentare un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva, tanto da essere fisicamente allontanato dal luogo di celebrazione del processo rappresenta plasticamente come il ruolo del difensore sia oggi avvertito più come ostacolo che non come sentinella dei diritti e attore indispensabile per il corretto esercizio della giurisdizione».

Denunciati “fatti gravi” per l’incolumità degli avvocati

I penalisti calabresi entrano nello specifico e denunciano che «al silenzio e all’assenza di alcuna forma di intervento da parte delle autorità, sono seguiti, a causa di tale “allontanamento fisico”, fatti gravi che hanno rischiato di compromettere l’incolumità degli avvocati, l’ultimo dei quali verificatosi giorni addietro, sempre ai danni di un legale e sempre presso la detta Aula bunker, lungo l’interminabile tragitto pedonale che gli avvocati sono obbligati a percorrere per raggiungere il relativo ingresso». Un avvocato sarebbe stato aggredito da un branco di cani randagi. «Soltanto il provvidenziale intervento di militari presenti – si legge nel documento delle Camere penali – ha evitato pregiudizi fisici, come documentato dall’allegato verbale d’udienza che il Tribunale di Lamezia Terme ha già trasmesso al presidente della Corte di Appello di Catanzaro per le opportune valutazioni e determinazioni».
Gli avvocati, dunque, hanno deciso di posticipare «ogni decisione riguardante le più incisive e legittime forme di manifestazione a tutela del decoro e della dignità della Toga all’esito di un incontro istituzionale con il presidente della Corte di Appello di Catanzaro, il procuratore generale presso la Corte di Appello di Catanzaro, il prefetto di Catanzaro, nelle funzioni di presidente del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Catanzaro».

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