Le immagini della giornata sono quelle della segretaria Pd Elly Schlein e del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che prima si abbracciano e poi si mettono in disparte sul palco, parlano a lungo, fitto fitto, le mani a coprire la bocca, la voce diretta nell’orecchio che così nessun altro senta.
La piazza fiorentina antifascista, con la manifestazione nata dopo l’aggressione agli studenti del liceo Michelangiolo, ha fotografato un’alleanza possibile. I temi sono la scuola, la sanità pubblica, la difesa della Costituzione.
Da lì, si sono detti Schlein e Conte in quel colloquio, si può partire per lavorare insieme, in Parlamento e fuori. Certo è che qualche nodo resta. Come quello dell’invio di armi all’Ucraina. Il M5s è fermo sul “no, basta”. Mentre Schlein ha ribadito che “il pieno supporto” del Pd al popolo ucraino “non è mai stato in discussione”. Anche se è tornata a ricordare che “la sinistra deve continuare a perseguire un mondo di pace, un futuro di pace, e deve chiedere all’Ue un protagonismo diplomatico”.
Nel corteo c’erano anche Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, Angelo Bonelli dei Verdi, Roberto Speranza e Arturo Scotto di Articolo Uno. C’era il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha fatto un lungo tratto con Schlein e col sindaco di Firenze, Dario Nardella. Non c’erano i vertici del terzo polo. Per Iv ha sfilato una delegazione con l’europarlamentare Dario Danti e l’ex ministra Teresa Bellanova. Visto dal palco fiorentino, quindi, il campo largo guarda più a sinistra che al centro. “Sono molto felice che ci sia qui una grande delegazione del Pd – ha detto Schlein – che ci sia il M5s, che ci siano altre forze civiche e della sinistra ecologista. Credo che sia un bel segnale. Su alcune battaglie fondamentali, come abbiamo sempre detto, noi dobbiamo lavorare insieme”. L’arrivo di Schlein sembra aver riaperto quel dialogo che l’ex segretario Enrico Letta aveva raffreddato, accusando i 5 stelle di aver contribuito alla caduta del governo guidato da Mario Draghi. “Se ci troviamo qui con la segretaria del Pd – ha detto Conte – vuol dire che su partite concrete noi ci siamo. Se col nuovo vertice del Pd questo dialogo rafforzerà questo orizzonte ben venga per tutta l’Italia”. C’è chi parla di una rivalità fra due forze che ora si assomigliano un po’ di più. Ma Conte taglia corto: “Il problema non è il primato e le leadership della sinistra”. La piazza fiorentina ha accolto la nuova segretaria con applausi, incitamenti, selfie e intonando “Bella ciao”.
Attorno a lei, un cordone di sicurezza della Cgil è servito a tenere a bada tv e microfoni. All’arrivo in città, Schlein è stata ricevuta in Palazzo Vecchio da Dario Nardella: al congresso, il sindaco di Firenze ha sostenuto Sefano Bonaccini ed è considerato un papabile per ruoli nel partito. “E’ stato solo un saluto”, si è schermito lui. Prima dell’arrivo al corteo, Schlein ha parlato a lungo con Landini. Sotto il palco, l’incontro e l’abbraccio con Conte. Anche per lui, alla manifestazione, applausi, selfie, strette di mano. “Non potevamo che essere qui – ha detto Schlein – perché a seguito di quella aggressione squadrista la migliore risposta è esattamente questa, questa straordinaria partecipazione che è il vero antidoto a quella indifferenza. Il messaggio di questa piazza è chiaro: quei metodi squadristi non passeranno”. E Conte: “Gli esponenti del governo hanno perso due volte. La prima perché non hanno condannato” l’aggressione, “in particolare FdI, partito di riferimento dei responsabili. E poi hanno sbagliato perché il ministro Valditara ha trovato dei minuti per censurare la lettera ineccepibile della preside. Che sottoscrivo tutta. Non è il momento di abbassare la guardia”. (Ansa)
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