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la tragedia dei migranti

La solitudine dei numeri primi: «Chiediamo maggiore attenzione»

Il sindaco di Melissa Falbo (che si è inginocchiato davanti ai feretri): «Grave l’assenza di rappresentanti del governo»

Pubblicato il: 04/03/2023 – 8:03
La solitudine dei numeri primi: «Chiediamo maggiore attenzione»

LAMEZIA TERME «Al governo chiediamo maggiore attenzione. Serve una risposta maggiore e migliore, come controlli in mare e come strutture a terra ancora più idonee all’accoglienza». Il sindaco di Melissa Raffaele Falbo è stato uno dei sindaci del Crotonese che si sono inginocchiati davanti ai feretri delle vittime del naufragio di Cutro mea camera ardente del Palamilone. Così a “L’Avvenire” racconta le proprie sensazioni per una tragedia che ha colpito i migranti ma anche la Calabria dell’accoglienza. «Mi sono inginocchiato per chiedere scusa ai quei bambini, a quelle persone, perché un po’ di responsabilità è anche mia. È stato gravissimo che con noi non ci fosse nessun rappresentante del governo», afferma Falbo che ringrazia il presidente della Repubblica Mattarella perché «la presenza dello Stato ci dà forza». Falbo inquadra così quello che è accaduto nell’ultima settimana: «Al governo chiediamo maggiore attenzione. Serve una risposta maggiore e migliore, come controlli in mare e come strutture a terra ancora più idonee all’accoglienza. Chi oggi ci governa deve capire che non sono “carichi residuali” e soprattutto che chi parte non può rimanere lì per migliorare la sua terra. Non condivido assolutamente le parole del ministro Piantedosi, perché non è quello il modo di affrontare la questione, soprattutto a poche ore dalla tragedia. Quelle persone partono da guerre, torture, da morte certa. Poi se uno fa solo speculazione politica…». Per il sindaco di Melissa «in primo luogo è necessario fare chiarezza su quello che è successo, per capire se il problema è legato a un controllo della rotta oppure se è mancato l’intervento. Poi noi sindaci, oltre a dare la disponibilità all’accoglienza con le poche forze che abbiamo che sono i volontari di Croce rossa e Protezione civile, pensiamo che sarebbe necessario avere dei punti di riferimento più importanti rafforzando la Guardia costiera con personale e mezzi. Cosa fondamentale è lavorare per una maggiore vigilanza della costa che non viene controllata adeguatamente. Anche nel mio comune nel 2019 – ricorda Falbo – arrivò un barcone che si arenò sugli scogli. E purtroppo ci fu un morto. Facemmo coi volontari una catena umana per portare i naufraghi fino a riva. Poi arrivarono le forze dell’ordine. Che, quando scatta l’allarme, almeno a terra arrivano subito». (redazione@corrierecal.it)

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