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la strage dei migranti

Lo stato delle indagini: la procura di Crotone punta all’incidente probatorio per i sopravvissuti

I due livelli delle investigazioni: gli inquirenti vogliono ricostruire l’attività degli scafisti e valutare l’eventuale omissione di soccorso

Pubblicato il: 04/03/2023 – 7:43
Lo stato delle indagini: la procura di Crotone punta all’incidente probatorio per i sopravvissuti

CROTONE La procura della Repubblica di Crotone vuole sentire i sopravvissuti del tragico naufragio dei migranti nelle acque di Steccato di Cutro nella forma dell’incidente probatorio. L’obiettivo per gli inquirenti – riferisce la Gazzetta del Sud –  è quello di reperire dati ed elementi utili a ricostruire l’attività degli scafisti e la dinamica dello schianto del caicco che ha provocato la morte di 68 migranti, molti dei quali bambini, cristallizzando come prove in fase di indagini preliminari, le testimonianze dei superstiti. Sul versante dei soccorsi, che rappresentano l’oggetto del secondo fascicolo aperto dalla Procura pitagorica, l’inchiesta, che entrerà nel vivo nella prossima settimana, si baserà anche sulle relazioni di servizio delle istituzioni a vario titolo coinvolte nell’evento, tra cui la relazione di servizio della Guardia Costiera (qui) che racconta anche momenti successivi al naufragio. Per esempio questo: «Ore 4.25 di domenica. La Capitaneria di porto di Crotone riferisce alla Guardia costiera di Reggio Calabria che in località Steccato di Cutro una persona a terra vede una barca a circa 40-50 metri dalla riva con molte persone a bordo e che sente urlare da bordo. Segnala che in quel punto il fondale è sabbioso. Pertanto viene disposto l’impiego della motovedetta Cp321, previo imbarco del team sanitario». Ma questo passaggio viene espletato tardivamente, perché alle 4.34 al Guardia Costiera «un segnalante straniero contatta la Centrale operativa di Roma dicendo di aver avvistato una unità in difficoltà in procinto di ribaltarsi vicino al fiume Tacina. Nel corso della telefonata, abbastanza disturbata e confusa, il segnalante parla di Grosseto invece che di Crotone». La chiamata salta. Ma alle 4.35 lui, dice la relazione di servizio, «ricontatta Roma dicendo di aver visto “il peschereccio” ribaltarsi alla foce del Tacina, e di vedere delle luci e delle persone in acqua. Gli viene chiesto di rimanere in zona per fornire eventuali aggiornamenti».  Le indagini sono state delegate ai carabinieri del Nucleo operativo di Crotone se, secondo quanto trapela fa fonti investigative, è probabile che nei prossimi giorni saranno formalmente ipotizzati i reati di omissione di soccorso e disastro colposo.

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