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Tensioni

Guerriglia a Torino per Cospito. «Alfredo non deve morire»

La digos ha denunciato 34 persone e comminato 11 fogli di via. Quattro fermi per i disordini a Porta Palazzo

Pubblicato il: 05/03/2023 – 6:55
Guerriglia a Torino per Cospito. «Alfredo non deve morire»

TORINO Trentaquattro manifestanti fermati, quattro dei quali rischiano l’arresto, due poliziotti feriti, vetrine spaccate, danni alle automobili parcheggiate e lanci di lacrimogeni. Questo il bilancio momentaneo del corteo in solidarietà con Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame detenuto al 41 bis, che ha visto sfilare circa 500 persone nel centro di Torino, provenienti da tutta Europa.
Punto di ritrovo, nel pomeriggio, piazza Solferino. Le vie del centro sono già blindate e il corteo non è ancora partito quando i dimostranti riferiscono al cronista che «sette di noi sono stati fermati dalle forze dell’ordine in corso Matteotti e portati in questura».
«Alfredo non deve morire e se muore gliela faremo pagare», minaccia un altro. «Oggi chi resiste al 41-bis, che è una tortura e offende l’umanità, lo fa mettendo in conto che si può morire. La morte per chi ha scelto la rivoluzione è una sorella di vita», afferma un altro.
Incamminatisi verso Porta Palazzo, gli anarchici hanno spaccato le vetrine incontrate sul loro cammino, fra cui quelle della sede Reale Mutua di corso Siccardi. Sono state danneggiate anche alcune vetture in sosta e sradicati dei pali di segnali stradali.
Numerose le esplosioni udite in via della Consolata, strada che conduce in corso Regina Margherita, poche decine di metri dal mercato di Porta Palazzo. Proprio una bomba carta ha causato il ferimento di un agente del reparto mobile di Milano, colpito alla gamba, mentre un’operatrice della polizia scientifica è stata ferita alla mano da una bottiglia di vetro lanciata dai manifestanti.
Le forze dell’ordine, dotate anche di mezzi idranti, hanno quindi lanciato lacrimogeni contro i manifestanti al mercato di Porta Palazzo, quando polizia e anarchici si sono ritrovati a una cinquantina di metri di distanza.

I sequestri

Mazze, martelli, cesoie, petardi di grosse dimensioni, maschere antigas, caschi, scudi e altro abbigliamento per affrontare lo scontro in strada. È parte del materiale sequestrato dalla digos di Torino ai manifestanti anarchici arrivati nel capoluogo piemontese da tutta Italia e dall’estero (Francia, Spagna, Germania, Austria, Belgio, Grecia) per manifestare contro il 41-bis a cui è sottoposto Alfredo Cospito.
Sono in totale 350 i manifestanti anarchici controllati e identificati dalla polizia di Torino. La digos ha denunciato 34 persone e comminato 11 fogli di via. Quattro persone sono state fermate durante i disordini a Porta Palazzo e ora rischiano l’arresto.

Il questore: «Incomprensibili i danni ai privati»

«I manifestanti hanno trovato obiettivi sensibili, ad esempio le banche, ma nessuno poteva immaginare che sarebbero state devastate anche le macchine dei privati e le vetrine di commercianti, che devono sbarcare il lunario in maniera onesta e dignitosa. Siamo sicuri di identificare gran parte degli autori di questi reati». Così il questore di Torino, Vincenzo Ciarambrino, dopo i disordini avvenuti in città durante la manifestazione.
«Quando si muovono queste realtà, i danneggiamenti sono all’ordine del giorno – ha aggiunto il questore – ma non riesco a comprendere quelli senza criterio. Posso comprendere un danneggiamento a tema, che non va comunque fatto perché è un reato, ma i danni ai privati non li concepisco».
«Siamo vigili e attenti da diversi tempo. Seguiamo l’evolversi del percorso giudiziario e sanitario di Cospito, i nostri apparati investigativi centrali e locali funzionano per cui siamo pronti a qualsiasi evenienza», ha aggiunto Ciarambrino, «non posso escludere altre manifestazioni a Torino, faremo le opportune valutazioni anche alla luce di quello che è successo stasera (sabato)».

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