«L’Onu del calcio»

Era da tempo che non andavo allo stadio. Per Catanzaro-Avellino ho fatto un’eccezione. La cosa che mi ha colpito entrando in tribuna è stato vedere alcune bandiere straniere che sventolavano sugli spalti. C’erano i vessilli del Belgio, Croazia, Grecia e Ghana. Erano un omaggio ai calciatori della squadra di casa che militano appunto nella formazione locale. Ovvero: Jari Vandeputte, belga; Mario Situm, croato; Dimitrios Sounas e Panos Katseris, greci; Nana Welbeck, ghanese. A questi si aggiunge Stefano Scognamillo, terzino sinistro, nato a San Pietroburgo, ma con il cognome italianissimo. E poi: due campani, due toscani, quattro liguri, un friulano, un piemontese, un abruzzese, un sardo, un laziale, un pugliese e il resto della rosa calabrese. Compreso il capocannoniere del girone, Pietro Iemmello, “u marinotu”.
Insomma, l’Onu del calcio che racconta aneddoti. Come questo: “Alcides Ghiggia, campione uruguagio, battendo il Brasile nel loro stadio, disse: «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracana: Frank Sinatra, il Papa ed io»”. In quell’occasione Alcide fece letteralmente piangere milioni di brasiliani.

*giornalista e scrittore