COSENZA Un percorso di confronto avviato da mesi nelle regioni da Confindustria per affinare ulteriormente la riflessione su argomenti di stringente attualità discussi sui diversi argomenti strategici, come ad esempio l’Autonomia differenziata. L’argomento resta di strettissima attualità e dopo l’annuncio in Calabria del ministro Calderoli, lo scorso 2 gennaio, si è registrato un ulteriore passaggio con il decreto legge che ha sollevato roventi polemiche e le reazioni di chi ha sonoramente bocciato il provvedimento. «Prima non conoscevamo il testo, oggi qualcosa è cambiato ed abbiamo davanti un disegno di legge. Rimangono le perplessità senza nessun tipo di pregiudizio ideologico», dice al Corriere della Calabria, Aldo Ferarra presidente di Unindustria Calabria. «Ci sono due elementi che devono essere assolutamente affrontati. Il primo riguarda le grandi vie di comunicazione che devono restare necessariamente in capo allo Stato, così anche tutto ciò che riguarda le infrastrutture strategiche, come quelle della logistica avanzata e l’energia». E poi – aggiunge Ferrara – la perplessità più grande riguarda i livelli essenziali delle prestazioni (Lep)». Secondo il presidente cosentino «Va bene definirli attraverso una cabina di regia, ma poi bisogna realizzarli, per cui il vero nodo – da dover sciogliere – prima di esprimere una valutazione definitiva è quello relativo alla copertura finanziaria». «I Lep – chiosa – devono essere effettivamente assicurati anche a quei territori, come i nostri, in cui in questo momento non sono assicurati. Solo così potremmo dare un giudizio finale».
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