CROTONE «Inizialmente sono state allocate in una sistemazione, diciamo provvisoria, proprio per permettere sia l’afflusso dei parenti che venivano dall’estero sia per fare loro interventi dedicati. Attualmente sono stati collocati in altri moduli abitativi. Sicuramente le condizioni sono decisamente migliorate ma sono state sempre comunque buone perché c’è stata la massima attenzione rivolta su di loro». A dirlo il direttore del Cara di Isola Capo Rizzuto, dove sono ospitati i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro, in merito alle polemiche sulle condizioni in cui sono stati ospitati nei primi giorni. «Noi – ha detto alla TgR Ignazio Mangione, della Croce rossa che gestisce i servizi nel campo gestito dalla Prefettura di Crotone – dalle prime ore del mattino di domenica abbiamo dato tutti il massimo per l’accoglienza di queste persone. Mancanza di scarpe? Non è così. Diciamo che un po’ tutti hanno visto quando giornalmente li abbiamo accompagnati al Palamilone per dei momenti di preghiera sulle salme e tutti avevano le scarpe ai piedi. Sono stati forniti loro sia indumenti che prodotti per l’igiene e coperte. Veramente qualsiasi cosa, quindi penso che non ci sia altro da aggiungere».
x
x