CORIGLIANO ROSSANO Quasi immediati i lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Corigliano-Rossano e nuova bretella di Sibari entro il 2026. Questi i tempi, questi gli impegni assunti da Rete ferroviaria italiana rispondendo ad una specifica interrogazione depositata nelle settimane scorse dal vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e componente della Commissione parlamentare Infrastrutture, Domenico Furgiuele. Dovrebbe e potrebbe essere una buona notizia se non fosse che di impegni perentori (poi disattesi) Rfi ne ha assunti tantissimi nel corso degli anni.
Rimane, però, l’impegno politico. In questo caso del parlamentare leghista eletto proprio nel collegio di Corigliano-Rossano, che sulla vertenza mobilità in Calabria e lungo la costa jonica ha promesso massimo impegno.
Nelle settimane scorse dalle pagine dell’Eco dello Jonio avevamo rilanciato l’idea, supportata da dati tecnici e scientifici, dell’Associazione Ferrovie in Calabria che continua a sostenere la immediata fattibilità dell’elettrificazione della Sibari-Rossano con l’esclusiva messa in tensione del cavo di trazione, senza la necessaria realizzazione di sottostazioni elettriche. Teoria, questa, ripresa e sostenuta anche dall’ex assessore ai trasporti della Regione Calabria, Roberto Musmanno, che fu – all’epoca della legislatura Oliverio – colui che diede vita alla grande rigenerazione del binario orientale calabrese.
Una domanda su tutte: basta solo un cavo per mettere in esercizio i treni elettrici lungo la tratta Sibari-Co-Ro? L’interrogativo l’avevamo posto a Rfi che per vie ufficiali non ha mai risposto. Lo ha fatto, però, al deputato Furgiuele. «Mi è stato riferito – dice oggi il parlamentare della Lega – da parte di Rete ferroviaria italiana che la soluzione di attivazione anticipata della trazione elettrica tra le stazioni di Sibari e Corigliano-Rossano risulta difficilmente perseguibile per una serie di ragioni tecniche, in particolare necessità di introdurre pesanti limitazioni agli assorbimenti dei convogli con conseguente degrado delle prestazioni di marcia dei treni». Insomma, senza sottostazioni elettriche i treni che viaggiano contemporaneamente lungo la tratta interessata rischierebbero di rimanere senza corrente. Una motivazione plausibile se solo lungo quei binari circolassero contemporaneamente altri treni. Ma – come sappiamo – così non è. Ad ogni modo, però, l’elettrificazione della jonica non dovrebbe essere molto lontana. Soprattutto il tratto immediatamente a sud di Sibari.
Il progetto per mettere in tensione la linea jonica è già in itinere e doveva essere già completato entro il 2023. I ritardi accumulati sulla progettazione, gravati anche dall’emergenza Covid e da altre questioni tecniche (uno su tutti il dilemma della galleria di Cutro), però, hanno fatto sì che questa scadenza slittasse al 2026. È qui, però la novità portata da Furgiuele. «Ho avuto conferma da parte di Rfi – dice il deputato della Lega – che, considerata l’alta valenza del bacino di utenza rappresentato dall’area territoriale di Corigliano-Rossano, che si provvederà ad adottare un piano di committenza tale da realizzare gli interventi di elettrificazione per fasi, a partire dalla tratta tra Sibari e Corigliano-Rossano, proprio al fine – precisa Furgiuele – di anticipare l’intervento».
Un’ultimissima novità, inoltre, riguarda la bretella di Sibari, quel raccordo ferroviario a sud dell’hub ferroviario dell’alto Jonio che dovrebbe consentire la connessione diretta tra la dorsale orientale e la trasversale Jonio-Tirreno senza la necessità dell’inversione della motrice proprio nella stazione sibarita. «È in corso il progetto di fattibilità tecnico-economica – annuncia Furgiuele – e il completamento dell’opera è previsto entro il 2026. L’intervento – spiega l’esponente del Carroccio – si pone l’obiettivo di creare le condizioni infrastrutturali per un’estensione dei servizi ferroviari dalla linea jonica alla linea tirrenica abbattendo i tempi di percorrenza».
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