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Migranti, Occhiuto: «L’Italia può essere orgogliosa della Calabria»

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, durante la registrazione di “Porta a Porta”, in onda questa sera su Rai 1

Pubblicato il: 07/03/2023 – 20:06
Migranti, Occhiuto: «L’Italia può essere orgogliosa della Calabria»

ROMA «La Calabria nel 2022 ha accolto 18mila migranti, lo abbiamo fatto senza far polemiche e senza parlare alla pancia dei calabresi. Lo hanno fatto i sindaci rimboccandosi le maniche, lo abbiamo fatto senza il necessario supporto da parte dei governi nazionali». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, durante la registrazione di “Porta a Porta”, in onda questa sera su Rai 1. «Questa solidarietà la Calabria la sta dimostrando ampiamente anche in questi giorni, l’Italia può essere orgogliosa della nostra Regione. Quella tra la Turchia e la Calabria è una rotta che si è consolidata negli ultimi due anni nell’indifferenza generale, nell’indifferenza delle istituzioni europee, e anche in quella delle Ong, che non hanno mai presidiato questo tratto di mare. L’Ue ha investito molte risorse in Turchia per arginare i flussi nella rotta balcanica, questi flussi si sono semplicemente spostati, e adesso dalla Turchia arrivano in Calabria», ha sottolineato Occhiuto.

«Sciacallaggio strumentalizzare morti per attaccare il Governo»

«Come molti calabresi, ho sotto agli occhi il dramma di ciò che è accaduto a Cutro. Ho visto bambini deceduti che sono stati riconosciuti dopo qualche giorno, e che nella bara al posto del nome avevano un codice. Non voglio fare polemiche, ma credo sia sciacallaggio strumentalizzare i morti per addossare responsabilità al governo», ha commentato il governatore. Cha aggiunge: «Di certo, però, qualcosa non ha funzionato nei soccorsi. È il sistema che non funziona. Frontex è più calibrato a operazioni di polizia che a quelle di soccorso. Quando qualche anno fa ci fu una tragedia immane a Lampedusa, si fece Mare Nostrum. Il limite di Mare Nostrum è stato che era un programma nazionale, ma troppo poco spesso in Europa si parla di accoglienza, e troppo poco spesso si parla di potenziare i sistemi per soccorrere i migranti. L’Europa si deve occupare dei soccorsi e quindi, successivamente, anche del ricollocamento. Va approfondito il ruolo di Frontex, che ad oggi non svolge un’azione specifica per soccorrere donne e bambini che muoiono in mare», ha chiosato Occhiuto.

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