ROMA La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha risposto con una lunga lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aveva scritto ai vertici delle istituzioni Ue a seguito del tragico naufragio di migranti sulle coste della Calabria. Von der Leyen esordisce condividendo la tesi secondo cui l’immigrazione è un problema europeo che richiede soluzioni europee e sottolinea tre punti su cui si può e si deve agire da subito. In primis, lavorare con i paesi partner cruciali per impedire le partenze dei migranti irregolari; fornire ai migranti alternative reali alla decisione di affidare il proprio destino ai trafficanti, e allo stesso tempo offrire la possibilità di rimpatri volontari a coloro che non hanno diritto a stare nell’Ue, e lottare contro il traffico di esseri umani rafforzando gli accordi operativi esistenti con Niger e Marocco e lanciandone due nuovi con Tunisia ed Egitto; conseguire ‘un approccio più coordinato’ fra le autorità nazionali dei paesi costieri e degli Stati di bandiera per le attività di ricerca e soccorso in mare. «Condivido pienamente il suo punto di vista, secondo cui come europei, come politici e come cittadini abbiamo il dovere morale di agire per evitare simili tragedie», che tuttavia «purtroppo si verificano troppo spesso. Quest’ultima tragedia deve servire perciò come un appello a raddoppiare la nostra determinazione per trovare soluzioni efficaci e durevoli». «Portare avanti il nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo – avverte la presidente della Commissione – è essenziale se vogliamo spezzare il ciclo di soluzioni parziali che non portano a sufficienti progressi. Centrale nell’approccio proposto dalla Commissione è la gestione dell’immigrazione attraverso l’azione con diverse politiche’, secondo una visione complessiva: ‘Aiutare chi ha bisogno della protezione internazionale, impedire le partenze irregolari, combattere le reti criminali dei trafficanti, offrire dei percorsi per l’immigrazione sicura e legale, e rimpatriare coloro che non hanno diritto di restare nell’Ue»
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