REGGIO CALABRIA «Ancora una volta siamo costretti a registrare un atteggiamento intollerabile da parte della maggioranza di centrodestra alla guida della Regione ogni volta che ci si trova a dover affrontare un tema delicato e con ricadute importantissime per la Calabria». Lo sostiene il gruppo del Pd in Consiglio regionale al termine della Conferenza dei capigruppo che si è riunita a palazzo Campanella e ha convocato l’Assemblea per il prossimo 10 marzo. «Avevamo più volte chiesto – ricorda il gruppo Pd – la convocazione di un Consiglio regionale ad hoc per discutere dell’autonomia differenziata sulla quale il governo nazionale ha impresso un’incomprensibile accelerazione e che, per come progettata dal decreto Calderoli, rischia di spaccare in due il Paese. Ed invece oggi dopo un lungo silenzio la nostra richiesta è stata accolta, ma la discussione è stata prevista già per venerdì prossimo, con un preavviso minimo e non sufficiente a preparare un dibattito così importante. Per di più il confronto sull’autonomia differenziata è stato inserito all’ultimo punto della riunione, quasi a volerne sminuire il significato e l’importanza relegandolo a fine seduta. Davanti a quello che può essere considerato un vero e proprio muro di gomma per non mettere in imbarazzo il presidente Occhiuto che ha dato il suo placet a un provvedimento che penalizza la Regione che presiede, non rimane altro che la mobilitazione di piazza». «Come gruppo del Pd – spiega il capogruppo Mimmo Bevacqua – incontreremo nei prossimi giorni le forze sociali e le associazioni tutte per proporre loro una grande manifestazione pubblica chiamando a raccolta tutti i cittadini che non vogliono piegarsi a decisioni imposte dall’alto e penalizzanti per il loro futuro». «Serve una assunzione di responsabilità collettiva – conclude la nota del Pd – per bloccare un provvedimento che finirà con l’avvantaggiare ancora le Regioni ricche del Nord a discapito delle Regioni meridionali che avrebbero bisogno di ben altra attenzione da parte del governo nazionale costretto a pagare dividendi elettorali alla Lega. Le forze politiche tutte e ogni consigliere regionale devono prendere posizione e con coraggio dire da che parte stanno: se con il progetto di secessione mascherata voluto dalla Lega o dalla parte degli interessi reali della comunità che li ha eletti».
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