LAMEZIA TERME Il prodotto è uno di quelli che compone, con numeri, qualità e penetrazione dei mercati nazionali ed internazionali, il paniere agricolo e agroalimentare calabrese. Sono le clementine, incrocio tra arancio amaro e mandarino, coltivate in Italia sin dagli anni ’30 e che hanno trovato uno dei loro habitat ideali proprio in Calabria. Il prodotto conta da diverso tempo sull’indicazione geografica protetta, certificazione di qualità cui presiede con funzioni di tutela, promozione e valorizzazione il Consorzio che riunisce poco meno di 130 produttori. E sono proprio gli imprenditori agricoli che inquadrano, meglio di chiunque altro, la situazione attuale rispetto ad una produzione di cui la nostra regione detiene il primato nazionale. Per Salvatore Pirro, ospite dell’approfondimento “In primo Piano” de L’altro Corriere Tv, «sicuramente la Piana di Sibari è il luogo d’eccellenza per le clementine, ciò non toglie tuttavia che il Lametino, la Piana di Gioia Tauro e la Locride siano areali vocati. A Sibari si produce l’80% delle clementine calabresi e ci sono i maggiori confezionatori e forse è anche per questo che ho voluto legare il mio percorso e la mia permanenza in Calabria ad una produzione di eccellenza e ad una attività agricola che la mia famiglia porta avanti da generazioni». «Dico questo – ha sottolineato Pirro – perché questo comparto può rappresentare un’opportunità per impedire a molti giovani di andare via». Nell’approfondimento spazio è stato poi dedicato alla recente esperienza del comparto ortofrutticolo alla kermesse internazionale Fruit Logistic di Berlino: «Sicuramente – ha evidenziato Pirro – si tratta di una vetrina importantissima e nella quale c’è stato riscontro e interesse verso le produzioni calabresi in complesso e nello specifico per le clementine. In passato forse veniva considerato un prodotto di nicchia, più domestico ma ora lo sbocco sui mercati esteri è decisamente robusto».
Altra testimonianza nell’approfondimento In Primo Piano quella dell’imprenditrice Maria Possidente che ha richiamato l’attenzione sull’aumento dei costi per i cosiddetti fattori della produzione «i costi sono aumentati in maniera sensibile, dal gasolio agli agrofarmaci senza considerare quelli relativi agli imballaggi». «È una situazione non semplice che incide sul margine di guadagno delle imprese, la sfida – ha evidenziato Possidente – è quella di continuare a garantire la qualità pur con costi aumentati ma in questo senso ci stanno venendo incontro i consumatori che sono diventati sempre più esigenti e sono disposti a spendere di più perché cercano e riconoscono la qualità». I due giovani imprenditori agricoli hanno, infine, evidenziato il ruolo strategico che per le clementine ha assunto l’Igp sottolineando come essenziale ed insostituibile il lavoro portato avanti dal Consorzio di Tutela «stiamo lavorando molto sulla promozione e allo stesso tempo precedendo verso una modifica del disciplinare di produzione che ormai è un po’ datato, piccole modifiche ma essenziali anche per rendere il Consorzio, nato trenta anni fa, più performante rispetto alla situazione attuale». Altra valutazione comune tra Salvatore Pirro e Maria Possidente quella relativa alla collaborazione e cooperazione tra imprese «sicuramente la Calabria non è stata terra di aggregazione ma negli ultimi anni, soprattutto tra noi giovani, la necessità di fare rete è percepita con particolare intensità». (redazione@corrierecal.it)
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