CROTONE I familiari delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro da questa mattina stanno bloccando l’entrata del PalaMilone per impedire che le salme possano essere trasportate al cimitero di Bologna. Sono circa una quarantina di persone: si sono sedute davanti al cancello di accesso per impedire ai carri mortuari di lasciare la struttura.
La protesta è partita quando si è sparsa la voce che, entro oggi, il PalaMilone doveva essere svuotato. La mobilitazione è dovuta al fatto che i familiari chiedono di poter scegliere il luogo dove seppellire i propri cari. Evidentemente il loro desiderio non è quello di trasferire a Bologna le salme. Perché Bologna? Nei giorni scorsi i rappresentanti delle istituzioni, che quotidianamente si riuniscono presso la prefettura di Crotone per fare il punto sulla situazione, hanno registrato la disponibilità del presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ad ospitare nella sezione musulmana del cimitero del capoluogo di regione una quarantina di defunti.
I morti sono tutti di origine musulmane e non possono essere tumulati nei loculi che vengono utilizzati per i defunti cristiani. Non ci sono disponibilità nei cimiteri del Sud Italia di spazi per musulmani. È stata, infatti, realizzata un’indagine sulla possibilità di accogliere le salme da parte dei cimiteri di Reggio Calabria e Bari, dove ci sono sezioni musulmane, e la risposta non è risultata positiva. Nei due cimiteri non c’è una disponibilità adeguata per il numero elevato di defunti da tumulare.
Appena appresa la notizia del trasferimento dei propri cari a Bologna, i familiari presenti a Crotone hanno organizzato la protesta e hanno impedito a un carro funebre, che aveva già al suo interno una bara, di lasciare il PalaMilone.
A Crotone si è diffuso il sospetto che il trasferimento in massa sia stato deciso perché domani a Cutro arriva il Governo. Si vorrebbe dare così l’idea del ritorno alla normalità. C’è da dire anche che i poveri corpi sono stati messi nelle bare da circa undici giorni. Alcuni di essi potrebbero avere iniziato il processo di decomposizione e, quindi, potrebbe esserci la necessità di seppellirli per non determinare situazioni che potrebbero compromettere la salute pubblica.
All’interno del PalaMilone, comunque, da quando è stata chiusa la camera ardente non sono entrate persone non autorizzate. Chi è entrato racconta che ad ogni bara è stata attaccato un palloncino rosso. Non si conosce il significato simbolico di questo palloncino.
«Credo che le richieste delle famiglie siano sacrosante e legittime, è giusto che abbiano il tempo per valutare un eventuale trasferimento delle salme nel paese di origine. Mi auguro che chi sta gestendo questa cosa per il Governo agisca curando le relazioni con i familiari con la massima cura e umanità. Da parte nostra confermo la disponibilità della città di Bologna ad ospitare le salme, ma ovviamente ogni trasferimento dovrà avvenire solo con il pieno consenso delle famiglie e nel rispetto della dignità dei superstiti, di congiunti e familiari delle vittime». Così il sindaco Matteo Lepore in merito al trasferimento delle salme del naufragio di Cutro a Bologna disposto dal Ministero dell’Interno.
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