CROTONE La città di Crotone si stringe intorno al proprio sindaco per il mancato invito alla riunione del Consiglio dei ministri, che si terrà oggi pomeriggio a Cutro. Sono diversi i cittadini che, questa mattina, si sono recati davanti al PalaMilone e hanno espresso parole dure nei confronti del governo di Giorgia Meloni. A sostegno di Voce oggi si schierano anche alcuni crotonesi che, sino a qualche giorno addietro, avevano espresso critiche per le scelte fatte dalla sua amministrazione comunale.
Stamattina Voce è andato al cimitero di Crotone per rendere omaggio all’unico profugo morto nel mare antistante Steccato di Cutro, che è stato tumulato in città. Dopo la visita al cimitero, il sindaco si è trasferito al PalaMilone, come fa da quando si è consumata la tragedia. La sua presenza tra i profughi non è venuta meno nemmeno il giorno della celebrazione del funerale del padre (l’altro ieri).
La città si stringe, quindi, intorno al suo sindaco e Voce questo abbraccio virtuale lo sente sulla sua pelle, tanto è vero che al Corriere della Calabria che gli pone la domanda sulla sua esclusione dalla riunione del consiglio dei ministri, risponde: «Non sono dispiaciuto per me, ma per la città di Crotone». «Non avere invitato il sindaco della città – continua Voce – che in questi giorni ha dato il cuore e l’anima e che ha ospitato i familiari… le nostre assistenti sociali stanno lavorando da dodici giorni e siamo qui costantemente; il non invito rappresenta una scelta che si traduce in un torto per tutta la città».
Qualche cittadino ascolta le dichiarazione di Voce e lo incoraggia ad andare avanti «con l’umanità dimostrata sino ad oggi».
Il sindaco dice di «non sapere se la scelta del mancato invito sia legata alla lettera che ha scritto al presidente del consiglio, Meloni, invitandolo a venire a Crotone “da mamma a vedere di persona il dramma di altre mamme che hanno perso figli nell’immane tragedia di Steccato di Cutro”».
Voce ricorda che a Crotone «sono arrivati parenti delle vittime da ogni parte della terra: Dall’Australia, dall’Europa e da altri continenti». Fa, poi, il parallelismo tra la visita del capo dello Stato, Sergio Mattarella, «venuto a Crotone in visita privata e riservata» e la venuta del Governo. «Il presidente Mattarella – sottolinea Voce – ha invitato le autorità e tra queste il sindaco di Cutro».
Il Governo, invece, ha escluso il sindaco di Crotone dalla lista delle autorità invitate oggi. Mattarella «si è intrattenuto con i familiari ed ha onorato le vittime, si è fermato davanti a quelle piccole bare… mi auguro che il nostro premier faccia la stessa cosa, in maniera riservata venga a Crotone a parlare con i familiari e si fermi a pregare davanti a quelle piccole bare bianche, che ancora sono all’interno del PalaMilone».
Parla anche degli avvenimenti di ieri, quando davanti alla struttura sportiva trasformata in camera mortuaria, è partita la protesta dei familiari per impedire il trasporto delle salme a Bologna. «Non erano stati informati di questa decisione e per questo motivo è scattata la protesta e c’è stato il blocco di sette bare, che erano pronte per essere trasportate a Bologna». C’è stata una trattativa con i familiari e si «è fatto marcia indietro; oggi nessuna salma si sposta dal PalaMilone senza il consenso dei familiari».
La protesta si è conclusa ieri sera, grazie anche alle garanzie che Voce ha dato ai familiari. Stamane l’accesso alla struttura sportiva è libero e ci sono ancora tanti cittadini di Crotone, che continuano a depositare fiori davanti al recinto della struttura trasformata in obitorio. La città continua ad essere presente. (redazione@corrierecal.it)
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