ROMA Delle 72 vittime del naufragio di Cutro, il 6 marzo una salma di nazionalità afghana è stata inumata nel cimitero di Crotone; il 7 marzo una salma di nazionalità tunisina è stata rimpatriata in Tunisia, una salma di nazionalità afghana è stata rimpatriata in Germania e 4 salme sono state rimpatriate in Pakistan; ieri, 8 marzo, sette salme sono state trasferite presso il cimitero musulmano di Bologna. Lo precisa il Viminale ricordando che «nella giornata di domani è in programma il trasferimento di 8 salme alla volta della Germania ed è in fase di preparazione il trasferimento di 16 ulteriori salme verso l’Afghanistan. Quest’ultimo trasferimento, organizzato da un’agenzia di onoranze funebri tedesca, prevede il passaggio delle salme attraverso la Turchia e, da lì, in Afghanistan d’intesa con i familiari delle vittime ivi presenti. Completati questi trasferimenti, resterebbero da trasferire ancora 34 salme per le quali sono in corso interlocuzioni tra i funzionari di questo ministero inviati sul posto ed i familiari delle vittime». In merito a tutta la vicenda «vanno considerate le difficoltà oggettive del trasferimento delle salme in Afghanistan».
La prefettura di Crotone dal giorno del naufragio «ha assicurato assistenza ai superstiti e alle famiglie delle vittime», sottolinea il ministero, nonché «il supporto necessario alle amministrazioni locali ai fini della inumazione delle salme o del loro trasferimento presso altre località del Paese o all’estero, dopo la necessaria e complessa attività svolta dal comune di Cutro per la redazione dei certificati di morte e dei passaporti mortuari». Per le spese relative alle onoranze funebri e di immediata assistenza, è stata assicurata copertura con fondi del ministero dell’Interno. La prefettura, d’intesa con la Regione Calabria, ha garantito inoltre ospitalità presso strutture alberghiere a circa una ottantina di parenti delle vittime: «i superstiti sono stati ospitati in una prima fase nel Cara di Crotone e successivamente nelle stesse strutture alberghiere in cui erano ospitati i loro parenti. Al fine di agevolare i contatti con i superstiti e le famiglie delle vittime, sono stati inviati a Crotone rappresentanti del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione che sono stati affiancati da quelli dell’Unhcr e dell’Ucoi, i quali hanno tenuto colloqui individuali con tutti i parenti delle vittime anche al fine di poter il più rapidamente possibile soddisfare le richieste degli stessi riguardanti il trasferimento delle salme. Nella serata di ieri, grazie all’attività di mediazione svolta dai predetti funzionari, i parenti delle vittime hanno rimosso il blocco stradale e permesso l’uscita di alcuni carri funebri diretti a Bologna».
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