CUTRO Le forze dell’ordine, la Protezione civile e i Vigili del Fuoco hanno recuperato questa mattina dal mare il “candeliere” in metallo del caicco blu affondato a pochi metri dalla riva. I resti del relitto sono ancora sulla spiaggia. I morti finora sono 72, i sopravvissuti 79, i dispersi potrebbero essere tra le 30 e le 50 persone. «Il caicco era lungo una dozzina di metri – spiega il responsabile della Protezione civile – il mare era grosso, ma l’affondamento è stato causato da una maledetta secca a meno di centro metri dalla riva. I pescatori del luogo conoscono bene questa secca, ma gli scafisti purtroppo non potevano conoscerla».
Sulla spiaggia ci sono ancora scarpe, indumenti, zaini, i contenitori dell’acqua e del gasolio dell’imbarcazione nonché numerosi assi di legno frantumati. «Il caicco era vecchio – spiegano gli esperti – i perni e le viti che legano lo scafo sono in pessime condizioni. Solo i contenitori dell’acqua e del gasolio sono nuovi».
Tra i poveri resti restituiti dal mare colpisce un triciclo, portato da un bambino per il suo ultimo viaggio dalla Turchia alla Calabria. La nave è affondata domenica 26 febbraio intorno alle 4 di notte. Alle 3,30 le navi della Guardia di Finanza sono rientrate in porto per le pessime condizioni del mare. La Guardia Costiera non è uscita in tempo per il soccorso.
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