ROMA «A breve partiremo con la raccolta firme di una legge di iniziativa popolare sul coinvolgimento dei lavoratori alla gestione, ai risultati e alla organizzazione delle aziende». È quanto annuncia il leader della Cisl, Luigi Sbarra, in una lunga intervista oggi al quotidiano cattolico Avvenire. «La partecipazione deve diventare un diritto fondamentale dei lavoratori, la strada per dare centralità alla persona e alla sua creatività, la leva per una nuova prospettiva di democrazia economica – sottolinea Sbarra -. Il primo obiettivo è quello di promuovere l’ingresso di rappresentanze dei lavoratori nei consigli di amministrazione o di sorveglianza. I lavoratori hanno il diritto di concorrere e collaborare, come indicato dal costituenti, agli indirizzi e alla gestione delle proprie aziende, al rilancio degli investimenti opponendosi alle delocalizzazioni, esercitando quelle flessibilità che nei momenti di crisi aiutano a proteggere l’occupazione e che nei momenti di crescita operano una buona distribuzione della ricchezza. Il secondo punto è regolare la compartecipazione ai risultati dell’impresa e disciplinare l’azionariato diffuso, così da dare anche ai piccoli dipendenti-azionisti adeguata rappresentanza e voce nelle scelte societarie. La terza esigenza riguarda il coinvolgimento nelle decisioni organizzative, per aumentare efficienza, adattività e innovazione di sistema. Pensiamo agli orari, alla produttività, al lavoro per obiettivi ed in team. Quarto punto: riconoscere ai lavoratori ed al sindacato una funzione consultiva a monte, e non a valle, delle decisioni più rilevanti per il futuro delle aziende”. Sbarra è poi tornato sul tema della riduzione dell’orario di lavoro, definendolo “un cavallo di battaglia della Cisl da più di 40 anni, una opportunità fortemente connessa al tema della partecipazione che va raccolta senza demagogia e nel solco della contrattazione. “Noi facciamo una proposta- sottolinea Sbarra -partiamo con la sperimentazione costruendo un accordo quadro con le imprese per consentire, su base volontaria, la settimana di 4 giorni in 100 aziende medie e grandi. Mettiamoci tutti alla prova su questo tema al di là degli slogan». Quanto ai rapporti con il governo Meloni, il numero uno della Cisl aggiunge: «Indubbiamente c’è un calo di tensione. Il governo è stato distratto da altre questioni in queste settimane. Ora i nodi stanno venendo al pettine. L’esecutivo deve dire con chiarezza se vuole o meno stabilizzare e concretizzare il dialogo con le parti sociali. L’impressione è che qualcuno remi contro, dando alibi a chi non vuole costruire buone riforme condivise. Dobbiamo rilanciare nei prossimi giorni il confronto sui temi della crescita, del contrasto all’inflazione, dell’aumento di salari e pensioni, della riforma del fisco e del sistema pensionistico, di cui non si puo’ solo parlare sui giornali».
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