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L’affondo

Autonomia, Bruni: «La maggioranza fa confusione»

Il capogruppo del Misto in Consiglio regionale attacca l’esecutivo Occhiuto: «Ho chiesto un atto di indirizzo, ma hanno detto ancora no»

Pubblicato il: 11/03/2023 – 18:30
Autonomia, Bruni: «La maggioranza fa confusione»

REGGIO CALABRIA «Le nostre preoccupazioni erano più che fondate, siamo riusciti a discutere di Autonomia differenziata solo perché lo abbiamo chiesto da mesi e a gran voce e per la delicatezza del tema e l’importanza ci saremmo attesi un consiglio dedicato e non un consiglio in cui questo tema è stato posto al sesto punto dell’ODG». Lo scrive Amalia Bruni, Capo del Gruppo Misto in Consiglio regionale che aggiunge: «D’altronde per il Presidente Occhiuto deve essersi trattato di una banalità visto che ha scelto di andare a rappresentare la Calabria senza neppure ascoltare i Calabresi, come ha fatto in tante altre occasioni, ritenendo che la discussione fosse un momento inutile e che facesse perdere solo del tempo».
«Ecco perché ho chiesto al Consiglio – sottolinea a nome dell’opposizione, un atto di indirizzo in merito alle potenzialità/opportunità del regionalismo differenziato in Calabria da inviare al presidente del Consiglio regionale per dare impulso alle commissioni consiliari, per avviare concordemente un percorso di ampio confronto con le parti sociali, l’Upi, ANCI, le associazioni e rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese. Ma anche su questo il Centrodestra ha detto no. Solo un dibattito formale, senza votazione, senza un provvedimento, senza prendere posizione. Nulla di nulla. Forse un caso unico finora in tutta Italia. Hanno svenduto i motivi e i diritti della Calabria in nome di altro, politica, spartizione di potere, fedeltà alla maggioranza di governo e non ai diritti della nostra terra».
«Una mancanza di rispetto per tutti i calabresi – afferma Bruni -. È sempre la solita storia, un uomo solo al comando. Noi riteniamo che l’Autonomia debba essere unitaria, non differenziata. E poi bisogna, una volta per tutte fare chiarezza su questo punto, L’autonomia differenziata si chiede, si contratta e si sottoscrive tra lo Stato e la singola regione. Le regioni che, vuoi per spesa storica, vuoi per compartecipazione, sono in condizioni di garantire la copertura dei LEP attivano l’Autonomia Differenziata. Le regioni che non sono nelle condizioni di coprire i costi dei LEP non possono dare corso all’Autonomia Differenziata. Intendo dire che non siano in presenza della riforma del titolo V che nonostante le sue storture è stato applicato in tutte le regioni. Ecco che insistere senza avere la disponibilità delle risorse, comunque necessarie per tutelare le regioni più deboli è un vero e proprio inganno».
«È abbastanza strano che Occhiuto e Zaia – conclude Bruni – abbiano la stessa posizione su questo provvedimento, solo che sulla base di quello che abbiamo detto è logico che Zaia sia d’accordo, non che lo sia anche il nostro Presidente che spesso parla delle macerie che ha trovato, questa proposta di Autonomia sarebbe la tomba sulle macerie».

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