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Grillo indagato, nell’inchiesta di Milano anche la promessa di un comizio in Calabria

Le accuse della Procura: soldi e incontri elettorali per favorire Moby. Per l’amatore Onorato «un indebito vantaggio patrimoniale»

Pubblicato il: 11/03/2023 – 7:16
Grillo indagato, nell’inchiesta di Milano anche la promessa di un comizio in Calabria

MILANO Un accordo di partnership biennale tra Moby e la Beppe Grillo srl del valore complessivo di 240 mila euro, l’organizzazione di un comizio elettorale a Torre del Greco il 12 agosto 2018 e la promessa l’anno dopo di organizzare ulteriori incontri elettorali in Campania e Calabria. Sono queste – secondo la Procura di Milano – il «denaro» e «altre utilità» che l’armatore di Moby Vincenzo Onorato avrebbe garantito a Beppe Grillo in cambio di una «mediazione illecita» consistita nell’intervenire sugli allora ministri del M5s Luigi Di Maio e Danilo Toninelli e Stefano Patuanelli dei governi Conte I e II. Un’azione – stando alla valutazione dell’ex procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Cristiana Roveda – «non limitata a rappresentare ai propri referenti politici in modo trasparente le esigenze e gli interessi» del gruppo Moby, ma finalizzata a consentire al gruppo di Onorato di conseguire «un indebito vantaggio patrimoniale».

«Ho attivato Luigi e Toninelli, vediamo cosa dicono»

«Vincenzo ho attivato Luigi e Toninelli vediamo cosa dicono». È la risposta di Beppe Grillo, co-fondatore e garante del M5s, inviata per messaggio all’armatore di Moby Vincenzo Onorato che gli chiedeva di intervenire sugli allora due ministri Luigi Di Maio (lavoro e Sviluppo economico) e Danilo Toninelli (Infrastrutture e trasporti) del primo governo Conte per ottenere l’immediato pagamento del corrispettivo dovuto dal ministero dei trasporti alla società marittima Cin, controllata al 100% da Moby per un importo di 62 milioni di euro. Il messaggio è contenuto nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari della Procura di Milano notificato a Grillo e a Onorato in cui si ipotizza per entrambi il reato di traffico di influenze. Secondo i pm Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda, titolare degli accertamenti della GdF, Grillo avrebbe commesso «un’attività di mediazione illecita» perché finalizzata a fare ottenere a Moby «un trattamento di favore nel pagamento» del credito «in violazione della procedura prevista dalla legge per il pagamento dei debiti della Pa». Il 31 luglio Grillo rassicurava Onorato scrivendogli: «Comunque paganooooooo». Dopo una settimana Onorato rispondeva: «Caro Comandante grazie di cuore senza di te saremmo nella merda. Tony è una brava persona la struttura e i dirigenti gli remano contro». E poi ancora il 9 agosto: «Hanno pagato grazie». Un messaggio seguito il giorno successivo da quello in cui l’armatore prometteva di organizzare dei comizi elettorali per i Cinque stelle: «Ora sarà battaglia per i voti del sud. ti porto in piazza Torre del greco, Portici, Ercolano, la Calabria, tutti i marittimi quando vuoi..».

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