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Tifosi del Cosenza nuovamente divisi nella protesta: la curva Sud torna al “Marulla”, la Nord resta fuori

Domani pomeriggio sfida salvezza decisiva per la squadra di Viali contro la Spal. Gli “Anni Ottanta”: «Questa società deve andarsene»

Pubblicato il: 11/03/2023 – 7:08
Tifosi del Cosenza nuovamente divisi nella protesta: la curva Sud torna al “Marulla”, la Nord resta fuori

COSENZA Qualche giorno fa non avevano preso parte all’incontro organizzato dal Cosenza calcio tra il presidente Eugenio Guarascio e il tifo organizzato. L’obiettivo della società in quella circostanza era chiaro: ricucire, per quanto possibile, lo strappo tra le due parti per riportare sui gradoni dello stadio “San Vito-Marulla” più gente e sostegno possibile in vista del difficile rush finale di un campionato di serie B che vede il Cosenza attualmente all’ultimo posto in classifica. A quell’incontro aveva preso parte invece una delegazione della curva Nord, anche se era stato chiarito che nessuna decisione su un eventuale ritorno sugli spalti era stato deciso. Oggi, un po’ a sorpresa, il gruppo “Ultrà Cosenza 1978 Curva Sud”, ha reso noto, tramite un comunicato sul proprio profilo facebook, che domenica pomeriggio ritornerà al proprio posto. Al contrario, gli “Anni Ottanta Cosenza”, hanno confermato la loro assenza. Questi i comunicati dei due gruppi che, dopo aver condiviso per diverse settimane il genere di protesta da mettere in pratica nei confronti della dirigenza silana, pur ribadendo entrambe la loro lontananza dal presidente Guarascio, tornano a dividersi nelle idee.

“Cosenza 1978 Curva Sud”

«La fase dell’anno è di quelle più dure per ciò a cui teniamo di più: la nostra maglia, la nostra bandiera, il nostro amore.  Abbiamo quindi deciso di tornare sui gradoni. A casa nostra, con la nostra gente. Non siamo andati a scuola da nessuno: siamo da sempre e, rassegnatevi: lo saremo per sempre, teste pensanti e cuori pulsanti. Si torna a casa proprio perché le ragioni della nostra protesta sono ancora intatte. Ha prevalso la voglia di aggregazione, di tifo, di appartenenza che caratterizza tutti i gruppi, quartieri, borghi e comitive di questa curva. E come sempre torniamo a modo nostro. Non cambia di una virgola la nostra analisi delle cose: una gestione sportiva fallimentare che ogni anno ci conduce alle stesse scene e scenette, una visione dei rapporti con la tifoseria improntata all’assoluto divieto di critica e a opinabili codici di condotta, gli occhi stupidamente chiusi sui problemi che il tifo lamenta ormai da tempo. Se questo andazzo cambierà, saremo i primi a riconoscerlo e in ogni caso mettendoci la faccia in prima persona. Noi vogliamo che la rotta cambi e ci impegneremo a farlo senza mai tirarci indietro. E ora rientriamo. Per l’amore della maglia: il resto (e le chiacchiere) stanno a zero. Noi non siamo in vendita. Invitiamo tutti a venire e colorare la curva sud».

“Anni Ottanta Cosenza”

«Ci sarà un tempo in cui sciarpe e bandiere torneranno a sventolare nella Curva “Catena”, ma quel tempo non è oggi. Il nostro supporto e la nostra presenza non sono mai mancati in tutti questi anni della pessima gestione Guarascio del nostro Cosenza. Sì, perché il Cosenza è nostro, della tifoseria, della città, della Provincia. Il fatto che una partita Iva sia posseduta da un faccendiere bugiardo non cambia di una virgola tutto ciò. La protesta inscenata dalla tifoseria organizzata ha dato fastidio. L’incontro richiesto da anni è avvenuto, ma nulla di quel poco che è stato detto nel corso di quel faccia a faccia ha avuto un riscontro ufficiale. Ad oggi nessuna delle condizioni che ci tengono fuori dal Marulla da quasi due mesi è venuta meno. La nostra dignità ci impone di continuare ad oltranza la protesta, sempre più convinti che la coerenza di questa scelta sia tristemente dettata dalla totale incapacità e dal pressapochismo di questa dirigenza, che deve lasciare la guida della società il prima possibile, senza se e senza ma. Nessuno può mettere in dubbio l’amore viscerale che ci lega a questi due colori, così come nessuno può giudicare gente che per questi colori fa sacrifici enormi ed ha il sacrosanto diritto di portare avanti una protesta che è stata, proprio per quell’amore, per troppo tempo rimandata. Vivere lo stadio senza entrare allo stadio è la cosa più difficile che possa esistere per un ultrà. Conosciamo bene il sacrificio che comporta questa scelta, avendolo vissuto sulla nostra pelle già in passato quando sono state fatte scelte analoghe. Oggi viviamo in trasferta la nostra fede, mai faremo mancare il nostro tifo negli stadi di tutta Italia, ma ci priviamo della stessa in casa, nella certezza che questo abnorme sacrificio faccia sì che questi personaggi si allontanino per sempre dal nostro Cosenza. Pertanto, chiediamo a tutto il popolo della Curva Nord “Catena” e a tutti coloro che hanno sempre dimostrato rispetto e stima per i nostri sacrifici di continuare a disertare insieme a noi e lasciare vuoti i gradoni. Vivere ultrà per vivere. Tutti a Frosinone. Guarascio Vattene». (redazione@corrierecal.it)

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