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Conte a Lamezia Terme: «Non possiamo più accettare l’emarginazione della Calabria» – VIDEO

Il leader pentastellato all’assemblea regionale del partito raccoglie le richieste della base: al ritorno a Roma definirà il dossier coordinatori

Pubblicato il: 12/03/2023 – 18:48
Conte a Lamezia Terme: «Non possiamo più accettare l’emarginazione della Calabria» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Rispetto tantissimo questa terra, questo territorio, voi, ed è per questo che non mi sono mai rassegnato al fatto che questa regione sia stata sempre considerata un territorio marginale, anche dalla politica nazionale. Una regione quasi di passaggio. La Calabria storicamente sembra quasi essere condannata all’emarginazione. Questo non lo possiamo accettare». Così Giuseppe Conte ha aperto i lavori dell’assemblea regionale del Movimento 5 Stelle.

Conte all’arrivo a Lamezia

«Voglio sentire i militanti calabresi prima di nominare i coordinatori»

«L’Italia – ha sostenuto Conte – può ripartire se riparte tutta intera e se colmiamo le diseguaglianze anche in termini di opportunità. Conosco bene i problemi tradizionali di questa terra, dalla sanità in primis ma non solo, consoci bene anche lo scarso sviluppo del turismo, infrastrutture, la necessità di investire tanto nella scuola, nell’istruzione, nella formazione, il problema della mancanza di lavoro. Tutto questo ci è molto chiaro. Oggi però dobbiamo dialogare a più stretto contatto. Per quanto riguarda il M5S, adesso stiamo sui territori, è la ragione per cui incontro voi, in altre occasioni verrò, parleremo con i rappresentanti delle associazioni, delle categorie, con gli esponenti della vita sociale, esponenti civici. Sia qui in regione che a livello nazionale . Adesso – ha aggiunto il leader M5S – sono qui per palare con voi. Siamo in prospettiva  di nominare i coordinatori territoriali, lo abbiamo fatto per il resto delle regioni, mancano Calabria e Sicilia e prima di procedere volevo sentire meglio anche voi, che tradizionalmente siete molto passionali». E poi: «Vogliamo costruire e partire dal basso per far crescere il Paese. Far crescere le infrastrutture, cercare di creare lavoro, vista la mancanza di posti. Adesso stiamo sui territori ed anche la ragione di questa mia specifica presenza qua lo dimostra. Siamo qui – ha rilevato Conte – perché non vogliamo cimentarsi in pratiche di gestione del potere. Verrò ancora e parleremo con i rappresentanti delle associazioni, delle categorie, con gli esponenti della vita sociale, esponenti civici. Sia qui in regione che a livello nazionale – ha sottolineato Conte – siamo all’opposizione. Quando sei all’opposizione, la forza politica è quella che ti dai, non è soltanto quella dei numeri, del consenso, dal sondaggio. La forza politica è un concetto di relazioni. E come quando devi intrattenere una trattativa, non c’è il potere negoziale come un valore assoluto, dipende dal rapporto, da come ti poni con gli interlocutori. La forza politica ce l’abbiamo noi con la forza dei nostri principi, con la coerenza delle nostre azioni, con la chiarezza dei nostri programmi. Ecco perché dobbiamo afferrare bene l’orizzonte che vogliamo raggiungere».

Conte all’assembela del M5S calabrese

«Noi non facciamo politica guardando ai sondaggi»

«Adesso siamo all’opposizione e ci aspetta un periodo che immaginiamo non breve. Ma abbiamo già una traiettoria politica», ha poi spiegato Conte. «Noi – ha aggiunto quindi intervenendo all’assemblea – ormai non siamo più la forza iniziale che si limitava soltanto faticosamente a rompere un sistema per cercarsi uno spazio. Siamo una forza che ha dimostrato storicamente anche di assumersi responsabilità di governo. Sono stato presidente di due governi. Una forza che si è ritrovata in un contesto molto difficile con Draghi, un governo di unità nazionale. C’è stato un grande passaggio, ricordate tutti: siete stati chiamati a votare se aderire o meno al Governo Draghi. È stato un passaggio molto complicato. Ci siamo ritrovati in una maggioranza molto eterogenea, molto sacrificati nella nostra prospettiva politica perché è stata una prospettiva in cui abbiamo dovuto continuamente difendere le nostre misure laddove c’erano tante altre forze e un governo che di fatto ha pensato di dipanare l’azione politica  smantellando Una situazione complicatissima che – ha ricordato il leader M5S – ha fatto molto soffrire. Ne siamo usciti quando ormai si era raggiunto un limite; quando era diventata non più tollerabile, rispetto ad un discorso chiaro, genuino e trasparente. E tutta storia che conosciamo. Adesso siamo all’opposizione e ci aspetta un periodo che immaginiamo non breve. Abbiamo già una traiettoria politica.  Oggi in un’intervista sul Fatto Quotidiano, mi chiedono anche nell’attuale situazione, sui rapporti con le opposizioni, qualche alo di consenso che c’è stato nelle ultime settimane. Ho spiegato: noi non facciamo politica guardando al punto. Il sondaggio lascia il tempo che trova, il sondaggio va bene a chi non ha principi, per chi non ha valori, per chi non costruisce traiettorie, per chi fa esercizio di pratica di gestione del potere. Il nostro è un modo di far politica ben diverso. Noi siamo qui in questo teatro, oggi è domenica, voi lasciate i figli a casa, se siete qui non è che perché volete cimentarvi in pratiche di gestione del potere ma è perché vogliamo cambiare la società, perché abbiamo battaglie ambiziose da fare».

Assemblea fiume, a breve i gruppi territoriali

Quasi cinque ore di confronto, una quarantina gli interventi indirizzati a Conte e contingentati in tre minuti ciascuno. Corale, accorata e a volte anche concitata la richiesta, soprattutto da parte degli militanti, di definire i coordinamenti territoriali in modo da avere un’organizzazione certa, definita e soprattutto capillare. E’ sarà questa la richiesta che Conte – riferiscono fonti interne al M5S – avrebbe nelle sue conclusioni recepito, annunciando che a breve, una volta analizzate e approfondite le sollecitazioni della base calabrese, si procederà a designare i coordinatori, a partire da quello regionale, ruolo rimasto vacante dopo le dimissioni di Massimo Misiti. La conferma comunque che M5S in Calabria è ancora alle prese con tensioni e fibrillazioni. Quanto ai “papabili”, i nomi maggiormente accreditati restano quelli delle parlamentari Vittoria Baldino, capogruppo M5S alla Camera, e Anna Laura Orrico, e anche l’europarlamentare Laura Ferrara. Tornando a Roma, comunque, Conte avrà sicuramente molti più elementi per chiudere il dossier Calabria. In vista comunque anche novità sostanziali nell’organizzazione, che sarà incardinata non più negli attivisti ma negli iscritti ai gruppi territoriali o al blog. (c. a.)

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