ROMA «Risolvere il sovraffollamento carcerario italiano spostando i detenuti tossicodipendenti in strutture private a loro dedicate». Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, lancia l’iniziativa «condivisa» dal Governo, soprattutto dal ministro Carlo Nordio, che nasce dall’intenzione «di raggiungere non solo la certezza della pena ma anche un’offerta di maggiori garanzie ai cittadini». «Sto lavorando ad un provvedimento che immagina di coinvolgere il terzo settore, quelle comunità chiuse in stile Muccioli (San Patrignano), per costruire un percorso alternativo alla detenzione», spiega Delmastro in una intervista a Il Messaggero: «Si tratta di una misura che permetterebbe una vittoria a tutto campo: per il detenuto, per il terzo settore e per lo Stato, il giudice già in sentenza può sostituire i giorni di carcere indicati con un numero uguale presso una comunità protetta. Cioè se vieni condannato a due anni puoi scontarli tutti lì. Se poi impieghi 8 mesi a disintossicarti, per il tempo restante la comunità ti aiuterà a formarti e a trovare lavoro. Sarebbe una possibilità secca, non reiterata. Se commetti un reato e torni in carcere da tossicodipendente dopo aver scontato la pena in una struttura di questo tipo, devi affrontare l’iter normale». «E’ un percorso da condividere con il terzo settore per comprendere appieno la capienza strutturale. E con le Regioni che hanno la delega alla Sanità e dovranno certificare le cooperative e controllarne la gestione. Con loro e con la magistratura di sorveglianza aprirò un tavolo di dialogo», conclude Delmastro.
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x