CATANZARO Una riforma di carattere normativo e di governance. In tema di lavoro e di politiche attive la Giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto ha messo in agenda una serie di provvedimenti destinati a modificare l’assetto attuale, prevedendo anche la nascita di una Agenzia attraverso la trasformazione della mission di Azienda Calabria Lavoro. A renderlo noto un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Cittadella del 9 gennaio scorso, a confermarlo la recente delibera con la quale è stato nominato il commissario straordinario di Calabria Lavoro, la funzionaria di ruolo della Giunta lena Maria Latella. Nel provvedimento infatti si legge: «È in discussione, in un apposito tavolo inter-dipartimentale ed inter-assessorile ed in via di formalizzazione, una proposta di legge di iniziativa della Giunta Regionale di revisione della legge regionale 5/2001 recante in oggetto ”Legge quadro per il mercato del lavoro e le politiche attive”, che prevede tra l’altro la modifica dell’assetto giuridico di Azienda Calabria Lavoro, da ente pubblico economico a ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica di diritto pubblico». In pratica – si apprende da fonti della Cittadella – Calabria Lavoro verrebbe trasformata in una Agenzia per le politiche attive del lavoro (nell’acronimo Acl): ovviamente ci sarebbero ancora vari passaggi da concludere e varie soluzioni da ponderare (una di queste riguarderebbe l’incorporazione o meno dei Centri per l’impiego nella nuova agenzia). Nelle prossime settimane comunque il progetto potrebbe vedere la luce. Nel frattempo, la Giunta in una delle ultime sedute ha proceduto a revocare una delibera di gennaio che aveva individuato in Lucio Dattola il commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro designando nel ruolo la Latella, nominata per sei mesi e comunque fino alla nomina del direttore generale: per la Giunta comunque «l’azione richiesta ad Azienda Calabria Lavoro, nella fase di transizione verso il nuovo ente, deve essere rapida e tempestiva per il soddisfacimento delle esigenze connesse al mercato del lavoro, finalizzate in ultima analisi alla creazione di condizioni di stabilità lavorativa e superamento del precariato». (redazione@corrierecal.it)
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