RIMINI Una fascetta bianca in segno «di lutto ma anche di fraternità e di lotta», per gli 86 migranti morti sulla spiaggia di Cutro. A proporre di indossare per tutta la durata del congresso Cgil il simbolo con cui onorare le vittime di pochi giorni fa nel Crotonese il leader Maurizio Landini dal palco dell’assise che si apre oggi a Rimini e che tributa loro anche un minuto di silenzio. «Bisogna fermare la strage, subito», ammonisce alla platea del Palarimini, oltre 2000 tra delegati e invitati.
Poi Landini, nella relazione di apertura del congresso, torna sulle cause della strage: «Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma le responsabilità politiche ci sono tutte. Ministro Piantedosi, il problema non è impedire alle persone di lasciare il proprio Paese, ma di metterle nelle condizioni di non rischiare la vita per farlo». «Vanno attivati – spiega – i visti umanitari previsti dal regolamento europeo, ampliati i canali regolari di ingresso, vanno promossi accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori. Va abolita la legge Bossi-Fini che ha bloccato la migrazione regolare e ha vincolato il permesso di soggiorno al rapporto di lavoro; vanno abrogati i decreti sicurezza Salvini che hanno trasformato i salvataggi in operazioni di polizia bloccando i migranti in mare e criminalizzando le Ong; di conseguenza – prosegue Landini – non è accettabile il recente decreto approvato dal governo a Crotone la scorsa settimana, va invece realizzato un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo».
x
x