L’eversione nera e i contatti con la ‘ndrangheta. È morto a 79 anni Pierluigi Concutelli, il terrorista nero condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Occorsio. Lo apprende l’AGI da fonti legali vicine a Concutelli. Concutelli è spirato dopo una lunga malattia. È stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata. Dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, il terrorista aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute. Negli anni dell’adesione alla lotta armata era soprannominato il “Comandante”. Arrestato nel 1977 non ha mai rinnegato la sua adesione alla lotta armata.
La storia di Pierluigi Concutelli, il terrorista nero morto oggi a 79 anni, è indissolubilmente legata alla città di Novara. All’ergastolo per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio, nel 1981 era in carcere nella casa circondariale novarese di via Sforzesca, che tra la fine degli anni ’70 e i primi anni 80 ospitava numerosi protagonisti della cronaca nazionale, sia sul fronte della criminalità comune (come Renato Vallanzasca) sia di quello del terrorismo e della violenza politica. Il 13 aprile Concutelli, insieme ad un altro protagonista dell’eversione nera, Mario Tuti, uccise nel cortile del carcere novarese Ermanno Buzzi, militante neofascista di Brescia, all’epoca unico condannato in primo grado per la strage di piazza della Loggia. Accusato di essere una spia dei carabinieri, Buzzi fu strangolato con un laccio di scarpe. Poco più di un anno dopo il 10 agosto 1982, sempre nel carcere di Novara. Concutelli compie un’altra esecuzione, strangolando un altro estremista di destra, Carmine Palladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, che era sospettato dai neofascisti di voler collaborare con la procura che indagava sulla strage della Stazione di Bologna. Per questi due omicidi Concutelli fu condannato a due ergastoli.
Ma il nome di Concutelli torna anche nelle trame tra eversione di estrema destra, massoneria deviata e ‘ndrangheta, trame finite anche al centro del processo “’Ndrangheta Stragista” e in numerosi racconti di pentiti, confluiti anche negli atti della commissione parlamentare antimafia. Secondo alcuni collaboratori di giustizia Concutelli avrebbe partecipato al famoso summit di Montalto nel 1969 con numerosi boss della ‘ndrangheta e Stefano delle Chiaie, ai tempi del “Golpe Borghese”, inoltre lo stesso Concutelli avrebbe trascorso un periodo di latitanza con Paolo De Stefano, storico mammasantissima dell’omonima cosa reggina, e Stefano Delle Chiaie. Inoltre il pentito Carmelo Serpa, indicato come colui che in avrebbe gestito la latitanza dell’ex terrorista, appartenente all’area del neofascismo ed esponente del Movimento Politico Ordine Nuovo, Franco Freda, ha raccontato di essere a conoscenza di «diverse riunioni fra Freda e persone che andavano a trovare specificamente lui. Tra questi c’erano l’avvocato Giorgio De Stefano, il politico Paolo Romeo, Stefano Delle Chiaie e Luigi Concutelli. – ha proseguito – Non solo li ho visti, ma li ho accompagnati a casa di Barreca ed ero responsabile della loro sicurezza quando erano lì». E poi ancora ha anche raccontato di aver visto un altro ex terrorista nero in contatto con la cosca dei fratelli De Stefano, e cioè Luigi Concutelli. «L’ho visto al summit di Montalto nel ’69. Io ero lì come picciotto di giornata – aveva aggiunto Serpa – uno dei guardiani portati da Saraceno». (redazione@corrierecal.it)
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