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La riflessione

«No, le droghe non sono come le salsicce»

Tutte le droghe legali e illegali fanno male, sembra però che di fronte a questa evidenza condivisa dal buon senso delle persone comuni, qualcuno tenda a minimizzare e a sottovalutare la portata d…

Pubblicato il: 15/03/2023 – 15:23
di Centro di solidarieta’ “Il Delfino”
«No, le droghe non sono come le salsicce»

Tutte le droghe legali e illegali fanno male, sembra però che di fronte a questa evidenza condivisa dal buon senso delle persone comuni, qualcuno tenda a minimizzare e a sottovalutare la portata drammatica di un problema che coinvolge giovani e meno giovani e le loro famiglie. Ogni qualvolta, non succedeva da oltre 10 anni, che chi ha responsabilità di governo vuole attivare politiche e azioni di contrasto alla diffusione delle sostanze d’abuso legali e illegali, si scatena la stucchevole, pericolosa e fuorviante  cantilena degli antiproibizionisti che contestano le iniziative considerate “proibizioniste” da chi in questo momento nel  Governo ha la delega alle Politiche Antidroga, reo di, in linea con le posizioni ufficiali dell’Onu, essere contrario alla legalizzazione della cannabis.
Nel raggruppamento dei “cosiddetti proibizionisti”  – in termini più appropriati  dobbiamo definirli fautori di stili di vita sani e responsabili – va annoverato anche il Presidente della Repubblica che nel suo discorso di fine anno 2022, ha fatto un chiaro appello per prevenire gli incidenti stradali, troppo spesso con esiti mortali per tanti giovani, correlati all’uso di alcol e droga.
Questa pseudo cultura della deresponsabilizzazione ha fortemente favorito la “normalizzazione” dell’uso e abuso delle droghe lecite e illecite, compreso  il gioco d’azzardo patologico: pazienza se giovani e meno giovani rovinano la propria vita e quella delle loro famiglie e il tributo da pagare a questa complessiva deresponsabilizzazione della società nel suo insieme.
Assimilare l’uso delle droghe e dei comportamenti che producono dipendenza al “consumo degli insaccati”, come scrive ieri su Repubblica Michele Serra, per polemizzare con il sottosegretario Mantovano, responsabile delle Politiche Antidroga dell’attuale Governo, denota la totale ignoranza di conoscenza della gravità del problema droghe.
Ieri a Cosenza un’operazione antidroga della Procura ha messo in luce, ove fosse necessario, la drammatica condizione che vivono le persone vittime di questo fenomeno. Nelle intercettazioni un padre disperato arriva ad augurarsi la «morte del figlio perché ormai perso». Altro che insaccati che fanno male come le droghe.
Le comunità terapeutiche e tutto il mondo dei servizi pubblici e del volontariato, hanno atteso più di 10 anni, per vedere nuovamente il contrasto alle dipendenze da sostanze d’abuso legali e illegali tra le priorità  dei decisori politici. Adesso che si muove finalmente una strategia e delle azioni a contrasto al dilagare delle droghe, non possiamo accettare le banalizzazioni e le superficialità di chi, su un piano meramente “intellettuale” e senza conoscere nulla del problema, vuole per mere finalità ideologiche mettere in discussione l’impegno responsabile di chi vuole favorire il giusto approccio al tema.

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