REGGIO CALABRIA La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda reggina, guidata da Giovanni Bombardieri, ha disposto, per un anno, l’amministrazione giudiziaria della Eurospin Sicilia Spa, con sede a Catania, una delle cinque società operative con le quali opera il noto marchio della distribuzione alimentare. Secondo quanto emerge dal provvedimento «la ‘ndrangheta sarebbe stata agevolata ad infiltrarsi nell’attività di espansione commerciale di Eurospin». Il provvedimento è stato notificato dalla Dia e dalla Guardia di finanza all’amministratore unico e legale rappresentante dell’azienda Matteo Mion.
Il noto marchio, operante nel settore della grande distribuzione alimentare, è presente con oltre 100 punti vendita in Calabria e Sicilia, con un fatturato annuo di circa 900 milioni di euro e 2500 dipendenti.
L’amministrazione giudiziaria durerà un anno. In questo periodo la governance aziendale sarà esonerata dalla gestione del settore dell’espansione commerciale, cioè dall’apertura di nuovi punti vendita sul territorio. Il controllo dell’area è stato affidato alle amministratici giudiziarie Tommasina D’Agostino e Maria Delfino. Si tratta di una misura – si legge nel decreto – che «si impone in funzione preventiva poiché mira a scongiurare il rischio che un’impresa sana e per la quale, dunque, non sussisterebbero i presupposti per disporne il sequestro di prevenzione possa essere, in qualche modo, infiltrata da soggetti legati a organizzazioni di stampo mafioso».
Il decreto emesso è collegato all’inchiesta “Planning”, indagine in cui è emerso che la ‘ndrangheta sarebbe stata agevolata, «colposamente», ad infiltrarsi nell’attività di espansione commerciale della “Eurospin”. Questo «mediante l’affidamento dell’esecuzione di opere edili volte all’apertura di nuovi punti vendita alla società “Leg Srl” che, nell’ambito dell’inchiesta “Planning” è emerso essere gestita da Giampiero Gangemi, imprenditore di riferimento della ‘ndrangheta». Per il presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale Natina Pratticò e per i giudici Jessica Merolla e Tiziana Drago, infatti, ci sarebbe stato il «diretto e perdurante coinvolgimento» di Gangemi, indagato dalle Dda di Reggio Calabria e Roma, «nelle strategie di sviluppo progettate dalla Eurospin Sicilia Spa per espandersi nella città e nella provincia di Reggio Calabria».
«La circostanza che occorre evidenziare come sintomatica di una condotta colposa di Eurospin Sicilia Spa – scrivono i magistrati nel decreto – è quella di aver continuato ad intrattenere rapporti economico commerciali con la Leg Srl, nella consapevolezza da parte dei vertici della società siciliana che dietro l’impresa edile reggina vi fosse Giampiero Gangemi che si è reso protagonista di eclatanti vicende criminali, quali accertate dalla Dda di Roma (operazione “Vicino”), allorché i germani Gangemi erano stati sottoposti a misura cautelare per estorsione, usura, ricettazione, minaccia e danneggiamento aggravati dal metodo mafioso. La gravità delle condotte avrebbe dovuto imporre all’impresa siciliana di maturare dei sospetti su tutta la famiglia di Giampiero Gangemi così da scoprire, anche solo da fonti aperte, la pluralità di vicende criminali in cui erano coinvolti». Da questo comportamento emergerebbero – è la valutazione dell’accusa – «gravi negligenze in capo alla governance aziendale che ha determinato l’agevolazione di interessi criminali». (ppp)
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